Basti pensare che la precedente edizione dell'Osservatorio SAIE, aveva registrato un crollo del giro d'affari per il 61% delle aziende rispetto allo stesso periodo del 2019.
Inoltre, a conferma della fiducia delle imprese ci sono le aspettative sull'andamento generale del mercato per i prossimi tre anni: ben l'86% prevede una crescita del settore.
Alla stessa domanda, nel 2020, aveva risposto così solo il 56%.
Aumentano rispetto allo scorso anno, seppur di poco, anche le aziende che prevedono di assumere nuove figure nel prossimo trimestre (55% contro il 53% del 2020).
Proprio il rapporto con la Pubblica Amministrazione presenta alcuni aspetti critici: innanzitutto l'iter burocratico (ritenuto "abbastanza" o "molto critico" dal 59%), seguito dall'accesso ai bandi (42%) e dagli investimenti pubblici (32%).
Il ruolo degli incentivi
Gli incentivi meritano un capitolo a parte: il più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione (giudicato positivamente dal 63%), seguito dall'Ecobonus (62%), dal Superbonus 110% (59%) e dal Sismabonus (56%).
Che peso potrebbe avere il Superbonus 110% sul fatturato 2021? Le aspettative sono: "meno del 10%" per il 57% del campione, "tra il 10% e il 25%" per il 38%, "tra il 25% e il 50%" per il 4% e "oltre il 50%" per il 2%.
Cosa disinnesca il potenziale del Superbonus 110% nella visione delle imprese? Soprattutto alcuni aspetti: l'iter burocratico, che non soddisfa il 77% degli intervistati, la chiarezza della norma (55%), la scadenza del bonus prevista a giugno 2022 (53%) e i requisiti di accesso (48%).
Quindi cosa manca alla norma per produrre tutti gli effetti positivi? Per il 49% occorre ridurre la burocrazia/documentazione richiesta, per il 38% maggiore chiarezza/trasparenza, per il 26% prolungare la durata temporale del bonus, per il 19% dovrebbe avere vincoli meno restrittivi per l'accesso, per il 14% bisogna allargarlo ad altri tipi di interventi.
Tra i trend più importanti del costruire ci sono poi sicuramente l'attenzione alla sostenibilità e la digitalizzazione.
L'aspetto su cui gli imprenditori stanno investendo maggiormente è l'attenzione all'inquinamento e all'impatto ambientale (54%), seguito dall'ecosostenibilità dei prodotti (44%) e dalla riduzione dei consumi (43%).
Sono tante, inoltre, le imprese che ritengono di aver intrapreso un percorso di trasformazione digitale negli ultimi anni, specialmente quelle più grandi.
Lo hanno fatto "molto o abbastanza" quasi 8 aziende su 10 (78%) tra quelle con un organico "superiore a 250 addetti", il 75% delle aziende con un numero di dipendenti "compreso tra 50 e 249" e il 37% sia di quelle che contano "da 10 a 49 addetti" che "fino a 9 addetti".
Il 61% delle imprese prevede poi di investire in ricerca e innovazione "meno del 10%" del fatturato, il 18% "tra 11% e 20%", il 3% "tra 21% e 30%", il 2% "oltre il 30%", con un 16% che non prevede alcun investimento.
Appuntamento al SAIE Bari 2021
Trasformazione digitale e innovazione nell'edilizia significano BIM (Building Information Modeling).
Come giudicano il BIM le imprese? Il 34% lo conosce e lo ritiene molto utile, il 30% lo conosce ma ancora non l'ha implementato, mentre il 36% non lo conosce.
Chiudiamo con la vocazione all'export.
Ad esportare sono il 54% delle aziende - principalmente nel resto dell'Unione Europea (68%), in paesi europei extra UE (22%), in Medio Oriente (12%), Asia e Nord America (entrambe 10%) - con il 6% che fattura all'estero oltre il 70% dei propri ricavi.
I temi più salienti dell'edilizia e dell'ambiente costruito saranno protagonisti di SAIE Bari 2021.
La fiera delle costruzioni, che torna nel capoluogo pugliese dopo il successo dell'edizione 2019, sarà l'occasione ideale per approfondire i macrotrend del settore, oltre che un'importante opportunità di business e networking.
Al centro, i tre pilastri del costruire - progettazione, edilizia, impianti - che animeranno il format unico di SAIE, pensato per unire la parte espositiva con un ricco programma di convegni e workshop.
Fiore all'occhiello della manifestazione, le iniziative speciali, che mostreranno le eccellenze del "saper fare" italiano attraverso il racconto di progetti di successo e soluzioni innovative.
"La filiera edile ha risposto con coraggio alle difficoltà dovute all'emergenza sanitaria ed economica", ha commentato Michele Ottomanelli, Direttore Tecnico di SAIE.
"Ora le imprese guardano avanti e vogliono consolidare la ripresa.
Sono tanti gli interventi che potrebbero aiutare il settore, tra tutti sicuramente spiccano lo snellimento delle procedure relative agli appalti e la stabilizzazione delle misure di incentivo relative alla riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese.
Inoltre, il comparto sta affrontando le trasformazioni dovute al COVID-19, che ha evidenziato la necessità di ripensare alla qualità e alla flessibilità degli spazi domestici e delle aree comuni dei fabbricati, aprendo un dibattito di grande interesse.
Il tema della sostenibilità ambientale, in particolare, deve entrare a far parte nel DNA della intera filiera delle costruzioni, che inizia a vedere anche l'innovazione digitale come un'opportunità per aumentare la qualità e il controllo di tutte le fasi, dalla progettazione al cantiere, alla gestione manutentiva degli immobili.
In questo scenario, SAIE rappresenta il contesto nel quale l'intera filiera delle costruzioni si riconosce: un luogo di incontro e confronto istituzionale, tecnico e commerciale insostituibile, che mostra le grandi capacità del settore, interpretandone ed evidenziandone le spinte innovative".
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