Quanto sono pronte le aziende al cambiamento? Quanto sanno gestire la situazione di incertezza? E quanto contano gli stili manageriali?
Viviamo un periodo straordinario, che sta mettendo a dura prova le persone, ma anche le aziende e i politici.
Qual è una lettura di questa situazione? Ne abbiamo parlato con Emanuele Sacerdote, fondatore di Soulside.
Qual è la sua lettura della situazione attuale?
La lettura è realisticamente positiva nel senso che supereremo il covid.
Stiamo vivendo dentro un vero e proprio evento storico, cioè un avvenimento di portata globale (tipo seconda guerra mondiale), fuori dal normale che è destinato a cambiare la vita di molte persone.

Il covid ci ha ricordato la fragilità dell'essere umano, la priorità della salute e il valore della socializzazione.
Questo evento è fortemente contraddistinto da entropia: non ricordo chi sia il primo che ha coniato il termine V.U.C.A.
(volatility, uncertainty, complexity, ambiguity) ma direi che sia un'ottima descrizione del momento storico che stiamo vivendo e i cambiamenti che ci toccheranno saranno sia la sfera privata sia quella pubblica, sociale e culturale.
In aggiunta siamo nel bel mezzo di svariati cambiamenti tecnologici, ambientali e politici: la popolazione mondiale nel 1950 era di 2,5 miliardi di persone oggi siamo a oltre 7,7 miliardi e nel 2050 le proiezioni prevedono 8,9 miliardi.
Se osserviamo la storia i cambiamenti hanno portato evoluzione e progresso, ma bisogna affrontarli modificando il punto di osservazione facendo innovazione di pensiero e di azione.
Quindi, a suo giudizio la "lungimiranza" dovrebbe essere il punto di osservazione prevalente?
Se partiamo dal presupposto che la pressione concorrenziale è elevata e in aumento, il futuro diventa il tempo su cui investire.
La lungimiranza è quell'attitudine dell'intelligenza strategica (Breviario sul pensiero strategico, 2019) volta ad allargare il campo visivo per esplorare e investigare i possibili scenari e opzioni percorribili. Detta in un altro modo, è la propensione al progresso guidata dal miglioramento continuo e dalla ricerca nuove alternative.
L'attitudine diventa virtuosa se si trasforma in capacità di realizzare i passi verso il proprio futuro.

Concretamente significa conoscere bene "dove siamo"? e saper identificare ?"dove andiamo"?
Interessante "dove andiamo"?.
Da dove si parte per identificare dove andare?
Iniziamo dalla considerazione che i rischi strategici dell'impresa sono aumentati.
Banalmente in questo momento molte aziende stanno incorrendo nel rischio di accelerare la propria obsolescenza.
In abbinata c'è anche il rischio dell'aumento del ritardo verso i concorrenti e i trend di mercato.
Quindi, il primo passaggio sarebbe comprendere la distanza per compensare questi rischi che oggi si sono molto intensificati.
Il ruolo e il significato della destinazione futura assumono un peso superiore e, l'immaginazione, la progettualità e, ovviamente, la lungimiranza, svolgono una funzione fondamentale per impostare la traiettoria.
A suo giudizio esiste una misura per valutare il "dove andiamo"?
Molto semplicemente è la crescita che deve essere letta anche come trasformazione e progresso.