Commodity: il successo di rame e soia
Marco Oprandi (Cirdan Capital): sarà un'ottima annata per entrambe le materie prime, che continueranno a registrare una crescita dei prezzi provocata dall'attuale e dal futuro deficit dei prodotti
Dopo ferro ed alluminio, il rame è il terzo metallo più utilizzato al mondo.
Il suo utilizzo è diffuso soprattutto in settori come il settore dei macchinari per la produzione industriale e quello delle costruzioni industriali.
Proprio quest'ultimo rappresenta un'importante subcategoria dei cosiddetti settori ciclici, quei settori che cioè per primi beneficiano dalla ripresa economica: per questa categoria stimiamo infatti un'ottima performance nel 2021, un fattore che a sua volta comporterà un significativo impiego di rame.
A spingere la performance di questa commodity, oltre all'appena citata ripresa economica, sarà anche il recente appetito per investimenti in energie rinnovabili.

La maggiore attenzione a fonti alternative di energia, infatti, riduce vertiginosamente l'offerta di questa commodity, aumentandone contestualmente la domanda.
Riteniamo quindi che l'attuale successo del rame non sia il riflesso di una mera strategia di diversificazione del portafoglio da parte degli investitori, ma che invece sia principalmente dovuta ai fondamentali di squilibrio tra domanda ed offerta.
Infatti, uno dei principali driver del prezzo di questa commodity è proprio la carenza del materiale.
Tra tutte le commodity, quelle che stanno registrando le migliori performance sono quelle maggiormente in deficit.
Ciò giustifica il prezzo del "rolling forward" sul rame con scadenza a 3 mesi, che ha registrato una performance del +25% anno su anno, ai valori correnti, passando dal valore di 6,290 dollari a gennaio 2020 al valore di 7,864 dollari nel gennaio 2021.