Mercati: i primi possibili ingredienti per i prossimi mesi
Antonio Cesarano (Intermonte SIM): dall'evoluzione della pandemia alla situazione negli USA, dal comportamento delle banche centrali alla questione del petrolio, fino alla forza della domanda cinese
La fase post-elettorale USA ha portato a diversi ingredienti da considerare per provare a delineare la possibile evoluzione dei mercati dei prossimi mesi.
Vediamoli.
Primo ingrediente: l'evoluzione della pandemia.
Si sta assistendo da un lato a notizie incoraggianti sul fronte vaccino/terapie e, dall'altro, alla ripresa della diffusione del virus negli Usa e, in parte, anche in Australia e in Giappone, proprio mentre in Europa si inizia a discutere di possibili allentamenti in vista della pausa natalizia.

Secondo ingrediente: la fase post presidenziali USA.
Democratici e repubblicani non riescono a trovare un accordo su due punti importanti per fine anno, ossia un nuovo piano fiscale e il via libera all'innalzamento del tetto sul debito per evitare lo shutdown (cosiddetto fiscal cliff).
Sul primo punto, un recente report della Century Foundation ha sottolineato come, in assenza di un nuovo piano, 12 milioni di cittadini Usa rischiano di perdere ogni forma di sussidio dal 26 dicembre.
Terzo ingrediente: banche centrali.
In questi giorni è arrivata la conferma da parte di BCE e Fed che, malgrado le positive notizie sul fronte cure, il supporto monetario continuerà ad essere cospicuo dal momento che occorrerà diverso tempo prima che l'impatto delle terapie/vaccini risulti evidente.
Ultimo aggiornamento riguarda l'intenzione del sottosegretario al Tesoro Mnuchin di non consentire la proroga di diverse linee Fed (tra cui quella relativa al piano acquisto corporate) oltre la scadenza del 31 dicembre.

La Fed ha subito protestato adducendo l'impatto negativo sull'economia di una mancata proroga.
Nel caso in cui davvero Mnuchin facesse sul serio, fino a gennaio la Fed avrebbe le mani in parte legate.
La partita si riaprirebbe però con l'arrivo da febbraio della nuova amministrazione Biden con un nuovo ministro del Tesoro, probabilmente donna (Brainard o Yellen?).
Quarto ingrediente: petrolio.
La situazione appare diversa rispetto a marzo/aprile scorso, dal momento che la Russia è molto collaborativa ed inoltre la Cina è in ottimo stato di salute sul fronte della domanda di petrolio oltre che dei consumi interni.