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09/09/2020

economia

Giappone: nonostante le dimissioni di Abe pochi cambiamenti all'orizzonte

Taketsume (Schroders): il prossimo Primo Ministro potrebbe modificare l'enfasi posta sulle varie riforme strutturali, ma nel complesso ci aspettiamo una continuità nella politica fiscale

Shinzo Abe ha annunciato le sue dimissioni da Primo Ministro del Giappone, a causa della ricomparsa di un problema di salute di lunga data. Le sue dimissioni arrivano a soli quattro giorni di distanza dal suo raggiungimento del più lungo mandato continuativo di un Primo Ministro in Giappone.
Nonostante l'imminente dipartita di Abe, riteniamo che probabilmente vi sarà continuità sia nella politica fiscale che in quella monetaria. Vorremmo anche sottolineare la risposta del Giappone alla crisi di COVID-19, che ha avuto un successo relativamente maggiore rispetto ad altre economie sviluppate.
Nel frattempo, le aziende giapponesi hanno bilanci solidi che le rendono ben posizionate per affrontare la crisi globale.

Continuità nella politica fiscale e monetaria anche senza Abe

La notizia che Abe si sarebbe dimesso si stava già diffondendo durante l'orario di contrattazione del mercato azionario di venerdì 28 agosto. Le azioni giapponesi sono scese inizialmente, ma si sono stabilizzate alla chiusura, prima che fossero disponibili tutti i dettagli.


La dipartita di Abe è dovuta a un problema di salute già esistente. Tuttavia, è anche vero che la sua popolarità è diminuita, anche se il suo rating è rimasto al di sopra della soglia critica del 30%.
La sua popolarità è diminuita nonostante i dati relativamente buoni nella gestione del virus. In questo ambito il Giappone ha preso una strada molto diversa rispetto ad altri paesi sviluppati e ha visto un numero molto inferiore di casi e di decessi senza l'attuazione di un rigido lockdown.
Le ragioni del relativo successo del Giappone nel contenimento del virus rimangono poco chiare, e la popolazione non sta dando molto credito al governo per questo. Molto sembra dipendere dagli alti livelli di avversione al rischio della popolazione, compreso l'abituale uso di mascherine.
La popolazione ha criticato le incoerenze percepite nella risposta al virus e il recente aumento dei casi, anche se da una base molto bassa.
Già prima dell'annuncio di Abe, le aspettative sul calendario politico erano complicate dalla pandemia e dal rinvio delle Olimpiadi di Tokyo a luglio/agosto 2021. Le elezioni generali sono attese per l'ottobre 2021 ma, nelle ultime settimane, avevamo previsto un aumento delle possibilità di elezioni anticipate nell'autunno 2020.


Abe resterà Primo Ministro nel corso delle elezioni per la leadership del Partito Liberale Democratico (LDP). A nostro avviso i potenziali successori potrebbero includere il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga, il Policy Chief dell'LDP Fumio Kishida, il Ministro della Difesa Taro Kono e l'ex Segretario Generale dell'LDP Shigeru Ishiba. Si tratta di una lista molto provvisoria in quanto fino a poco tempo fa pochi candidati si erano fatti avanti.
Il cambiamento della leadership politica potrebbe causare un certo nervosismo sui mercati finanziari, soprattutto tra gli investitori stranieri. Abe viene identificato come strettamente correlato ai piani economici del suo governo, sotto la bandiera di "Abenomics", che ha incluso un aggressivo allentamento monetario, l'aumento della spesa pubblica e l'attuazione di riforme per rendere l'economia giapponese più competitiva.
In realtà, dato che il partito dominante rimarrà l'LDP, ci aspettiamo pochi cambiamenti. Per il nuovo leader questa potrebbe essere una buona opportunità per aggiornare il governo e riorientare la risposta alla pandemia.


Il prossimo Primo Ministro potrebbe modificare l'enfasi posta sulle varie riforme strutturali, ma nel complesso ci aspettiamo una continuità nella politica fiscale. Anche la politica monetaria sotto la guida del Governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, resterà invariata.
Una caratteristica del mandato di Abe è stata una relazione relativamente stabile con i leader sia degli Stati Uniti che della Cina. Osserveremo attentamente se il suo successore adotterà un approccio simile.
Nel complesso, riteniamo che le dimissioni di Abe non debbano distrarre gli investitori da altri fattori positivi, come il contenimento del virus in Giappone e i miglioramenti in aree come la corporate governance.
E sebbene il Giappone abbia gestito il virus in modo migliore rispetto a molti altri Paesi, a nostro avviso ciò non si riflette ancora nei prezzi delle azioni.

Masaki Taketsume, Fund Manager, Japanese Equities, Schroders


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