A gennaio tra le attività digitali adottate in azienda, l'e-commerce era all'ultimo posto e presente solo nel 34% delle aziende intervistate, mentre i social media raggiungevano l'84%.
Certo, parliamo di attività molto diverse, con dinamiche differenti, ma oggi tutte le aziende hanno capito che non possono più sottostimare o trascurare lo sviluppo di un canale digitale per rafforzare la relazione con i loro clienti o l'apertura di una piattaforma per il commercio elettronico.
I dati rilasciati da Netcomm a inizio maggio evidenziano che, in assenza di altre alternative e in un solo mese dall'inizio della crisi sanitaria, si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore degli acquisti in rete.
A cambiare in tempi record sono state soprattutto le modalità di spedizione e di consegna.
Ad esempio il Click&Collect, ovvero la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio da parte del cliente, ha registrato una crescita del 349%.
E ancora, in questo periodo, abbiamo assistito a tanti cambi in corsa, come la riconversione di catene produttive per la fornitura di mascherine, abbigliamento medicale, disinfettanti; l'estensione dei servizi (quanti negozi del vostro quartiere hanno incluso nella loro offerta il servizio di "consegna a casa"?) o il cambiamento di modelli di business.
Nel Regno Unito, un nostro cliente leader nella distribuzione di prodotti alimentari per la ristorazione come ristoranti, strutture di assistenza sanitaria o alloggiative, scuole, ha aperto in soli cinque giorni un nuovo sito per la consegna a casa del consumatore finale.
Un altro spunto che deriva da questa storia è che le aziende che hanno continuato a servire i clienti in questo periodo ora conoscono i punti deboli delle proprie supply chain e le più avvedute stanno già lavorando per risolvere o in molti casi rivedere completamente i propri processi, sistemi e tecnologie per farle funzionare al meglio.
Questo nuovo aspetto sembra essere un tema prioritario in molti consigli di amministrazione in questi giorni.
Allo stesso modo, e potevamo aspettarcelo, il ruolo del CFO nel processo decisionale, in particolare in relazione al flusso di cassa, alla liquidità, alla pianificazione finanziaria e alla valutazione del rischio, è riemerso come in ogni crisi.
La preparazione tecnologica di un'azienda per essere in grado di fornire risposte solide a queste domande semplicemente non può essere sottovalutata.
Una priorità nuova, invece che nell'agenda del CEO a inizio anno poteva non essere presente riguarda il lavoro agile e la nuova enfasi sulla salute e la sicurezza dei dipendenti.
Tutti i CEO hanno dovuto rivedere questo tema nel giro di poche settimane, promuovendo modelli di lavoro, di formazione, di comunicazione che prima non erano così consolidati.
Per esempio, il Comune di Milano è riuscito in poche settimane a "migrare" verso il nuovo approccio e ora ha oltre 4mila dipendenti in smartworking, offre servizi in modalità digitale e sportelli aperti su appuntamento per quei servizi per che non possono essere gestiti online.
Un'altra esperienza significativa di come la tecnologia sia riuscita a sostenere il cambio in corsa delle esigenze è dato dall'esperienza della Provincia Autonoma di Bolzano.
Ad aprile, l'ente locale è riuscito in solo tre settimane a cambiare la destinazione di un progetto IT, basato su tecnologia SAP, trasformandolo per sostenere una procedura urgente volta ad aiutare professionisti e piccole imprese locali nella richiesta dei contributi economici pubblici per fronteggiare la crisi.
Dopo aver superato con successo lo stress-test della piattaforma, la Provincia Autonoma di Bolzano stima di poter accogliere e rispondere a circa 20.000 richieste.
"Chi governa la digital transformation della tua azienda"? A) il CEO, B) il CTO, C) COVID-19
E' una battuta che gira di questi tempi, facendo un po' di ironia ovviamente, ma non siamo molto lontani dalla realtà.
In presenza di cambiamenti imposti, vedi millenium bug, crisi finanziaria del 2008, fatturazione elettronica, conformità delle comunicazioni al GDPR, le nostre decisioni e reazioni sono più rapide.
Quello dell'eCommerce, del lavoro agile, della riconversione di progetti o catene produttive sono solo alcuni esempi che evidenziano il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali.
Guardando al medio termine, sono diversi i punti dell'agenda che guideranno l'ordine del giorno dei CEO per i prossimi 5 anni.
Ma di questi quelli che determineranno il futuro delle imprese saranno sicuramente l'evoluzione in un'organizzazione intelligente, lo sviluppo di servizi ed esperienze digitali affidabili per clienti, partner e dipendenti, la definizione del nuovo valore della propria organizzazione all'interno della digital economy.
Emmanouel Raptopoulos, Amministratore Delegato di SAP Italia
Se l'articolo ti è piaciuto, condividilo con gli amici e colleghi