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17/06/2020

idee

La BCE rende inutile il MEF ma qualcuno lo vuole a tutti i costi

Con l'ampliamento del piano PEPP, Lagarde ha già stanziato 1350 miliardi per acquistare debito pubblico, di cui circa 200 sono per l'Italia. Perché non prenderli come fanno tutti e insistere sui fondi con condizioni?

Perdere tempo quando la situazione precipita non è sicuramente indice di far bene le cose.
Anzi. L'Italia è stato il primo Paese dopo la Cina colpito dalla pandemia di COVID-19. Era il 21 di febbraio. E man mano che il contagio dilagava in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria, risultava chiaro che con una chiusura pressoché totale di ogni attività, l'economia sarebbe andata a picco, e che ci sarebbero voluti aiuti dello stato per centinaia di miliardi di euro per sopravvivere.
Il governo ha prima ipotizzato che sarebbero bastati 3,7 miliardi, per poi arrivare un mese dopo a 25. Un'inezia, frutto di chi non aveva capito la situazione. Si discute ancora adesso del decreto aprile, che poi è diventato maggio (siamo a giugno) e quindi lo si chiama Rilancio per ulteriori 55 miliardi. Troppo poco e (forse) troppo tardi.
Il governo ha trascorso i mesi cruciali della pandemia a fantasticare di aiuti europei, che forse arriveranno con i loro tempi e le relative condizioni, anziché operare come hanno fatto tutti gli altri Paesi: monetizzando il debito.


Già il 18 marzo la BCE aveva deliberato un programma di acquisto straordinario di titoli pubblici e privati (il Pandemic Emergency Purchase Program, PEPP) per un importo di 750 miliardi, da aggiungersi a 20 mensili del QE.
E l'Italia che fa? Anziché emettere titoli di stato massicciamente per aumentare la propria liquidità disponibile e distribuirla, scende al minimo storico di emissioni, perdendo tempo prezioso dietro MES, SURE, BEI e Next generation vari, che sono comunque prestiti con condizioni, tra cui l'utilizzo per finalità decise da Bruxelles e una nuova stagione di "riforme" stile quella di Monti.
Giova ricordare che la BCE retrocede alle banche centrali dei vari Paesi la gran parte degli interessi del debito acquistato, e che quindi i tassi sono praticamente a zero. Sono però soldi freschi e subito disponibili, mentre la richiesta degli altri fondi europei richiederebbe una preventiva nostra capitalizzazione. Prima contribuiamo e poi ce li prestano.
E se qualcuno nutriva ancora dubbi sul fatto che - almeno in questo caso drammatico di pandemia - la BCE dovesse comportarsi come una vera banca centrale, un segnale forte c'è stato, per fortuna.

Il 4 giugno Lagarde annuncia di aver aggiunto ulteriori 600 miliardi di euro per l'acquisto di debito dei Paesi dell'eurozona (la quota italiana è intorno al 20-22%) portandolo a 1.350 miliardi . A Francoforte hanno realizzato che l'economia europea non si può salvare se non iniettando ulteriore liquidità, cosa che probabilmente vedrà un ulteriore stanziamento in autunno o a inizio 2021.
E' come se la BCE avesse detto: voi emettete titoli di debito, io ve li compro e vi finanzio.
Peraltro, i vari fondi come il MES sono dichiaratamente stati istituiti per i Paesi che non avrebbero accesso ai mercati e che si trovano nell'impossibilità di finanziarsi.
Ma l'emissione del BTP Italia ha raccontato una storia diversa, con oltre 100 miliardi di richieste, e la stessa cosa è accaduto con l'emissione successiva. L'Italia quindi non ha affatto perso l'accesso ai mercati né tanto meno la loro fiducia.
Quindi perché impuntarsi sui vari fondi europei che arriveranno col contagocce e nel 2021?
La tesi che il debito pubblico italiano sia già alto non regge.


Anche perché se i titoli vengono poi acquistati dalla BCE sono di fatto sterilizzati, cioè nessuno verrà mai a chiedere di rimborsarli poiché, di fatto, sono una partita di giro tra MEF e banca centrale.
Le mosse della BCE hanno quindi messo in soffitta i vari fondi come il MES, con le loro clausole vessatorie, che a questo punto non sono più necessari. Paesi come Grecia, Finlandia e Spagna hanno già dichiarato che non li richiederanno.
Perché quindi continuare a portare avanti un discorso che non solo allo stato dei fatti è inutile e anche pericoloso, visto che metterebbe il Paese sotto tutela?
E' dimostrato dai fatti che non ne abbiamo affatto bisogno e che ci possiamo finanziare attraverso la monetizzazione del debito con l'appoggio della BCE.
Quindi chi vuol fare diversamente a cosa mira? E perché?

Claudio Gandolfo


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