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03/06/2020

sport

Lo stop alla Premier porta i conti del Manchester United in profondo rosso

Se non ripartissero i campionati è a rischio la sopravvivenza di molte squadre in UK, Italia e Spagna. Pesano i mancati introiti da stadio e TV

Sono ancora poche le proiezioni di quanto avrà impattato la pandemia di COVID-19 sui bilanci delle squadre di calcio. Tra campionati dichiarati conclusi (come Francia e Olanda) e l'unico ricominciato (Bundesliga), quello italiano, spagnolo e inglese tentano in qualche modo di portare a termine la stagione. Si tratta dei tre maggiori tornei europei per valore e ci proveranno fino all'ultimo. Anche perché se la stagione finisse qui, si tradurrebbe in un bagno di sangue finanziario sia per le squadre, sia per tutta la filiera del calcio, comprese le TV.
Giusto per avere un'idea di quanto possa avere finora impattato il coronavirus sui conti, possiamo guardare alla trimestrale di una vera Big come il Manchester United - una delle squadre più ricche del mondo -, e se ipotizziamo un rapporto con le nostre squadre (come quelle della Premier o de LaLiga), non è difficile immaginare quanto queste siano molto vicine ad un tracollo finanziario qualora il campionato non ripartisse. Ricordiamo che la stagione della Premier League 2019-20 è stata interrotta il 13 marzo a causa della pandemia, mentre il campionato italiano si è fermato quasi due settimane prima.


Il club ha registrato una perdita al lordo delle imposte di 28,5 milioni di sterline (31,8 milioni di euro) nei tre mesi chiusi al 31 marzo, rispetto a un utile ante imposte di 11,1 milioni dell'anno precedente. I ricavi sono stati pari a 123,7 milioni, in calo del 19% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso.
Le entrate del Manchester United da broadcasting nel trimestre sono state di 26 milioni, in calo di 27,8 milioni (51,7%), rispetto al trimestre dell'anno precedente. La caduta è dovuta a uno sconto dovuto alle emittenti della Premier League a seguito di ritardi e cambi di programma della stagione 2019-2020, mancata partecipazione alla Uefa Champions League e impatto di due partite in trasferta della Premier League in meno.
Il Financial Times ha riferito che il direttore finanziario del Manchester United, Cliff Baty ha affermato che i costi del club per lo sconto dovuto alle emittenti della Premier League per il periodo 2019-2020 saranno probabilmente 20 milioni di sterline in totale, di cui 15 milioni di sterline si sono riflessi negli ultimi risultati trimestrali.
Le entrate da matchday sono scese dell'8,2% su base annua a 29,1 milioni, mentre le entrate commerciali sono aumentate del 3% a 68,6 milioni.


Al 31 marzo, il club aveva 90,3 milioni in contanti e l'accesso a ulteriori 150 milioni con una linea di credito revolving. Lo United ha affermato che la struttura offre flessibilità finanziaria per supportare il club attraverso l'interruzione causata da COVID-19.
Tuttavia, l'indebitamento finanziario netto si attesta ora a 429 milioni, con un aumento di 127,4 milioni rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Il club ha affermato che ciò è dovuto a una riduzione delle disponibilità liquide e ai movimenti sfavorevoli del tasso di cambio tra la sterlina e il dollaro USA.
"A livello operativo, l'impatto della pandemia e le misure per prevenire un'ulteriore diffusione continuano a sconvolgere le imprese in vari modi", ha dichiarato il club in una nota.
L'Old Trafford e il suo Megastore sono chiusi ai visitatori dal 20 marzo, e le operazioni di visita al Museo, lo Stadium Tour e ed il Red Café sono chiuse dal 17 marzo.
Partendo da questi dati, è facile immaginare che questa sia la situazione comune a tutte le squadre, specialmente quelle più importanti, di ogni campionato, con una componente molto altra di fatturato da matchday (biglietti, merchandising, food & beverage ecc.


), ma soprattutto per chi vive e sopravvive grazie agli introiti dei contratti TV. Non tutti hanno la solidità economica del Manchester United.


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