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19/02/2020

economia

La bussola per navigare nei mercati obbligazionari

Rosti (Vanguard): diversificazione a livello globale, resistere all'impulso di andare alla ricerca di rendimenti, essere realisti e tenere sotto controllo i costi

Il valore delle obbligazioni globali con rendimenti negativi si è attestato sui 13.400 miliardi di dollari alla fine di ottobre 2019, dopo aver toccata il picco dei 17.000 miliardi di dollari qualche mese prima. Ciò significa che gli investitori di tutto il mondo accettano di pagare un premio alle società o ai Paesi emittenti solo per il privilegio di prestare loro del denaro.
Questa strana svolta degli eventi fa parte di una tendenza in cui i titoli di stato di gran parte delle economie sviluppate rendono meno del 2%.
Anche se le prospettive di ritorno delle obbligazioni si sono attenuate con il calo dei rendimenti, è importante ricordare il ruolo che le obbligazioni giocano in un portafoglio.

Un rapido sguardo a cosa è accaduto

Dopo la crisi finanziaria globale, le banche centrali hanno ridotto i tassi di interesse a breve termine, cercando di ridurre il costo dei prestiti nella speranza che i consumatori e le imprese potessero stimolare la crescita economica acquistando automobili, viaggiando, assumendo più lavoratori o investendo in attrezzature.

Questi tagli dei tassi a breve termine possono pesare anche sui rendimenti a lungo termine, nel caso in cui gli investitori interpretino il basso livello come un segnale di preoccupazione dei politici sullo stato di salute dell'economia.
Anche gli investitori che acquistano obbligazioni sulla base della previsione di livelli dei rendimenti ancora più bassi hanno svolto un ruolo importante. Dopo tutto, i prezzi delle obbligazioni aumentano quando i rendimenti diminuiscono. Quindi anche le obbligazioni con rendimenti negativi possono generare ritorni positivi. Per realizzarli, però, l'investitore deve vendere le obbligazioni prima della scadenza in modo opportunistico, cosa che per alcuni potrebbe non essere indicata o fattibile.
La paura ha poi spinto i rendimenti ancora più in basso. Alcuni investitori avversi al rischio, preoccupati dalle prospettive di un rallentamento dell'economia o da valutazioni azionarie elevate, per esempio, hanno scelto le obbligazioni con rendimenti quasi nulli piuttosto che assumersi il rischio di una significativa flessione del mercato azionario del 10%, 20% o anche più.

Dove vanno i rendimenti e cosa possono fare gli investitori

I rendimenti sono già bassi, ma l'incertezza sulla crescita globale e le tensioni commerciali in particolare potrebbero portare a un ulteriore allentamento da parte delle banche centrali.

Si tratta quindi di una scelta difficile. I rendimenti potrebbero aumentare e normalizzarsi oppure diminuire.
Poiché i rendimenti sono un buon indicatore del potenziale tasso di reddito annualizzato delle obbligazioni, è probabile che il contesto obbligazionario resti complicato. Vanguard ha individuato quattro direttrici:
1) Diversificazione a livello globale. Anche se gli investitori in paesi con rendimento negativo potrebbero essere tentati di cercare opportunità all'estero dove i rendimenti sono positivi, l'investimento obbligazionario internazionale dovrebbe essere utilizzato per attuare una strategia di diversificazione e non per sfruttare un'opportunità di rendimento. La copertura del rischio di cambio (hedging) potrebbe essere la migliore pratica nell'investimento obbligazionario, perché la volatilità valutaria può vanificare qualsiasi beneficio della diversificazione sulle obbligazioni internazionali. Questo purtroppo lascia poche buone opzioni per gli investitori basati nei Paesi con i rendimenti più bassi. Ma occorre ricordare che in un portafoglio le obbligazioni rappresentano un importante contrappeso alle attività più rischiose.


Le obbligazioni internazionali, anche se coperte, hanno il potenziale di ridurre la volatilità media del portafoglio nel tempo e consentono agli investitori di ottenere la massima diversificazione accedendo a una porzione più ampia dell'universo investibile.

2) Resistere all'impulso di andare alla ricerca di rendimenti. In questo contesto potrebbe essere allettante abbandonare le posizioni su obbligazioni di alta qualità in favore di investimenti con rendimenti potenzialmente più elevati, come le obbligazioni di qualità inferiore o le azioni ad alto dividendo. Maggior rendimento e maggior rischio, tuttavia, rappresentano un unico pacchetto. Occorre tenere presente il motivo per cui le obbligazioni di alta qualità sono in portafoglio. Il loro ruolo primario non è quello di aumentare il ritorno del portafoglio, ma di fungere da ammortizzatore contro una maggiore volatilità e la rischiosità di altre posizioni.

3) Essere realisti. I ritorni delle obbligazioni (e delle azioni) nel prossimo decennio dovrebbero essere inferiori rispetto al passato. Ciò significa che gli investitori avranno maggiori probabilità di raggiungere i propri obiettivi di investimento aumentando il livello di contribuzione alla previdenza integrativa piuttosto che contare sui significativi ritorni dei mercati.




4) Tenere sotto controllo i costi. A parità di altre condizioni, più basso è il costo di un investimento, maggiore è il ritorno che gli investitori possono ottenere. Mantenendo bassi i costi, si può aumentare il reddito dei portafogli, senza aumentare il profilo di rischio.

Simone Rosti, Responsabile per l'Italia di Vanguard


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