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08/01/2020

idee

Quali tecnologie saranno sempre più presenti nella nostra vita?

Laurenza (Deloitte): Intelligenza Artificiale, robotica, l'ecosistema dello smartphone continueranno la loro crescita. E la TV tradizionale supporterà la crescita dell'industria televisiva globale

Anche quest'anno, Deloitte ha presentato la diciannovesima edizione di "TMT Predictions" che risponde ad una serie di domande quantomai attuali: quanto varrà l'intero ecosistema degli smartphone? Sarà possibile aumentare l'intelligenza di smartphone e droni a un costo ridotto? Come saranno i robot di domani? Quale ruolo per la TV tradizionale nell'industria televisiva globale? Vediamo le risposte.

Il potere "moltiplicatore" dello smartphone

Nel 2020, l'intero ecosistema dello smartphone supererà i 900 miliardi di dollari. Oltre al singolo device, una serie di "moltiplicatori" contribuisce al mercato degli smartphone: Hardware, come ad esempio smart speaker, cover e wearable (smart watch e fitness band), Contenuti, advertising e app di giochi, musica e video; e Servizi, riparazioni, assicurazione, cloud, ?.
Nel 2020, le tre principali fonti di ricavo saranno advertising, app (soprattutto di videogame), e accessori, che insieme produrranno oltre 370 miliardi di dollari, pari all'81% del totale.
Nel 2019, gli investimenti pubblicitari su mobile (smartphone e tablet insieme) hanno superato quelli in televisione e si prevede un'ulteriore crescita, a seguito dell'introduzione di nuovi format pubblicitari adatti a questi dispositivi.

Tra il 2020 e il 2021, ci si attende un aumento del 13% per le spese di mobile advertising e i soli investimenti pubblicitari su smartphone raggiungeranno 176 miliardi di dollari nel 2020, il 18% in più rispetto al 2019. Lo smartphone è un touchpoint fondamentale per l'advertising, grazie alla possibilità di effettuare acquisti immediati, tramite la memorizzazione delle credenziali di carte di credito, e le innovazioni in ambito realtà aumentata e ricerche per immagini.
Nel 2020 ci si attende un fatturato complessivo di 118 miliardi di dollari per le app, di cui 80 derivanti da videogiochi, il 10% in più rispetto al 2019. I ricavi da app di videogame supereranno i 100 miliardi di dollari nel 2022, e l'80% sarà riconducibile allo smartphone. Il mercato subirà una spinta anche dai servizi di giochi a pagamento, che metteranno a disposizione centinaia di titoli, con una fee di registrazione. Grazie a processori che supporteranno game in 120Hz e alla bassa latenza che deriverà dal 5G, i giochi in streaming potranno fornire un ulteriore impulso a questa industria.
Si stima che il comparto degli accessori raggiungerà 77 miliardi di dollari nel 2020, principalmente grazie alle categorie audio, power e protezione.

Ci si attende la vendita di 129 milioni di cuffie senza fili nel 2020, dai 46 milioni del 2018, mentre le power bank fattureranno 19.4 miliardi di dollari nel 2025, grazie anche ai caricatori wireless e USB-C, che saranno 40 volte più veloci degli standard attuali.
"L'ampiezza dei servizi e dei prodotti corollari allo smartphone è indice della rilevanza di questo device e lo qualifica come uno dei più importanti della storia. Con un giro d'affari di mezzo trilione di dollari nel 2020, i moltiplicatori potrebbero superare le vendite stesse dello smartphone nei prossimi 5 anni" afferma Andrea Laurenza, Partner Deloitte e industry leader TMT per l'area Deloitte Central Mediterranean. "Oggi, immaginare la nostra vita senza smartphone e senza i dispositivi e le app che lo completano è pressoché impossibile, e i suoi moltiplicatori rappresentano una grande opportunità di business per coloro che riescono a immaginarne nuovi sviluppi".

L'Intelligenza Artificiale sarà a portata di mano

Deloitte prevede che nel 2020 saranno venduti oltre 750 milioni di chip edge AI, ossia chip che sviluppano funzioni di machine learning direttamente dal dispositivo su cui sono installati, anziché da un data center in remoto
Il mercato dei chip edge AI registrerà 2,6 miliardi di dollari di ricavi, con un CAGR (tasso annuo di crescita composto) del 36% in tre anni.


Entro il 2024 ci si attende una vendita di 1.5 miliardi di unità, il 20% in più dall'anno scorso (si pensi che il CAGR di tutta l'industria dei semiconduttori è del 9%).
Grazie all'installazione direttamente in loco di chip di intelligenza artificiale, saranno numerose le possibilità di sviluppo, sia in ambito consumer, sia aziendale. I chip edge AI infatti, presentano dimensioni ridotte, sono più economici e hanno bisogno di meno potenza, consumando in questo modo meno batteria.
Nel 2020, il 90% del comparto chip edge AI deriverà dal segmento consumer, principalmente dagli smartphone, che rappresenteranno il 70% di questa categoria, ma anche smart speaker e wearable (che insieme venderanno circa 125 milioni di unità). I chip edge AI offriranno numerose opportunità alle aziende soprattutto per applicazioni Internet-of-Things (IoT), supportando capacità di analisi dei dati superiori direttamente dal device, non limitate alla mera raccolta.
Le principali innovazioni avverranno in ambito machine learning: funzionalità biometriche di riconoscimento, realtà aumentata, assistenza vocale e foto. Grazie ai chip edge AI, tutte queste funzioni potranno essere svolte in modo più performante e veloce, con maggiore tutela della privacy.


I dati raccolti e processati direttamente in locale infatti, limitano le probabilità di "furti digitali" e frodi di dati sensibili.
"La possibilità di inserire processori altamente performanti direttamente nei dispositivi - siano essi smartphone, smart speaker o droni - permetterà di dotare ogni device di capacità di elaborazione e analisi a costi ridotti. Secondo Deloitte, il costo medio della sezione AI di un chip è di 3,5 dollari" commenta Andrea Laurenza. "Per consumatori e aziende sono alle porte numerosi vantaggi, dalla tutela della privacy, alla sicurezza e, sebbene molte elaborazioni avverranno in locale, non significa che i servizi di cloud AI ne risentiranno. L'industria dell'AI in cloud fatturerà 12 miliardi di dollari nel 2024, con un CAGR del 34%. I chip edge AI non presentano solo importanti sviluppi per i dispositivi già presenti sul mercato, ma anche un enorme potenziale per nuove categorie tecnologiche e funzioni che spaziano in diversi settori, dalla produzione, alla logistica, così come all'agricoltura e all'energia", afferma Laurenza.

Ti presento il tuo nuovo collega: un robot

Nel 2020 le aziende acquisteranno oltre 1 milione di robot, e la metà sarà dedicata a servizi professionali.


Questa categoria supererà le unità vendute dei robot industriali nel 2020, e i relativi ricavi nel 2021
Il settore della robotica registrerà tassi di crescita importanti: si prospetta un fatturato di 18 miliardi di dollari per i robot industriali, +9% rispetto al 2019, e di 16 miliardi di dollari per quelli di servizi professionali (+30%).
La categoria dei robot industriali, principalmente impiegata nella produzione di automobili, elettronica, metalli, plastiche e chimica, ha vissuto due anni difficili, segnati da guerre commerciali e dal calo del comparto automobilistico e del mercato cinese, che da solo conta il 36% della robotica. Tuttavia, entro il 2021, il numero globale di installazioni di robot industriali segnerà il 93% in più rispetto al 2016.
I robot di servizi professionali invece, impiegati soprattutto nella logistica, nel retail e in ambito sanitario, presenteranno un trend a due cifre, trainato da una coppia di importanti novità tecnologiche: la rete di quinta generazione (5G) e i chip edge AI. Grazie al 5G, i robot riusciranno a mantenere livelli di connessione affidabili e performanti in maniera capillare in tutte le fabbriche o i magazzini (anche quelli di grandi dimensioni), mentre attraverso i chip edge AI potranno beneficiare di migliori capacità di elaborazione e di consumo di energia.



"Deloitte prevede un'espansione della robotica grazie alle recenti innovazioni tecnologiche che ne aumenteranno potenza e flessibilità. In questo contesto, sarà molto più complesso per le aziende valutare il ritorno degli investimenti in questa direzione: questa nuova generazione di robot avrà un impatto significativo sui processi decisionali della filiera produttiva e della logistica" commenta Andrea Laurenza. "I cambiamenti non impatteranno solo il mondo aziendale ma anche quello privato. I robot ?consumer' hanno infatti registrato un tasso di crescita del 44% rispetto al 2019, rappresentando il 97% delle unità robotiche vendute, e 1 dollaro su 7 di tutto il comparto. 5G e chip edge AI potranno incrementare anche le performance di questi device", commenta Laurenza.

La TV "tradizionale" sorprende tutti

Negli anni 70 le antenne TV dominavano gli orizzonti delle città, e potrebbero presto tornare: si prevede che nel 2020 circa 450 milioni di famiglie guarderanno la TV "tradizionale".
Nel 2020, la TV "tradizionale", ossia tutte le tipologie di televisione a esclusione dei cosiddetti "SVOD" (Subscription Video On Demand - Netflix, Amazon Prime, ?), supporterà la crescita dell'industria televisiva globale, anche a fronte di un calo registrato dei minuti dedicati a questo media.



Le stime sono state calcolate sulla base di 83 paesi e, tra questi, Indonesia, India e Nigeria si collocano sul podio dei maggiori spettatori di TV tradizionali. L'Italia è al decimo posto, con oltre 42 milioni di utenti.
Sebbene a livello globale sia previsto un incremento dell'8% tra il 2018 e il 2024 in merito alle iscrizioni a servizi di pay-tv, il settore nel suo complesso non sta restituendo i numeri sperati: nel 2023 i ricavi dell'intero mercato televisivo globale caleranno dell'11%.
In questo scenario, la TV tradizionale potrà fornire un contributo positivo grazie agli investimenti pubblicitari, per i quali si prevedono 4 miliardi di dollari in più nel 2020, raggiungendo un fatturato di 185 miliardi di dollari nel 2021. Tra i principali driver degli investimenti pubblicitari si ritrovano le decine di milioni di spettatori che rimangono sintonizzati sul canale quando gli spot sono in onda, e le novità in ambito "addressable TV advertising", ossia la possibilità di mostrare annunci pubblicitari personalizzati a diverse famiglie mentre guardano lo stesso programma.
Si stima che negli USA gli annunci pubblicitari personalizzabili potranno generare ricavi per circa 3,4 miliardi di dollari nel 2020, un terzo in più rispetto all'anno precedente e 4,5 volte rispetto a quanto prodotto nel 2016.


Sebbene questa tipologia di investimenti pubblicitari rappresenti una quota limitata di tutto il comparto dell'advertising televisivo degli USA (70 miliardi di dollari all'anno), questi annunci consentono funzioni fino ad oggi esclusive dei canali digitali, come la customizzazione dei messaggi e la misurazione delle visualizzazioni.
"La TV non registrerà gli stessi tassi di crescita di venti anni fa, ma circa 2 miliardi di spettatori in tutto il mondo guarderanno spot pubblicitari in cambio di programmi TV gratis. Peraltro, con l'aumento degli AVOD (Advertisement Based Video On Demand - per es. Youtube), prevediamo che nel 2020 centinaia di milioni di spettatori accetteranno lo stesso compromesso su queste piattaforme portando un fatturato di 32 miliardi di dollari a livello globale. La TV rappresenta ancora oggi un touchpoint fondamentale per creare una relazione emotiva tra brand e consumatori, e si inserisce quindi in misura importante nei piani di comunicazione integrata delle aziende", conclude Laurenza.


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