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31/07/2019

idee

E' Hong Kong la città con più alto costo della vita per i lavoratori stranieri

La survey "Cost of Living" di Mercer individua le destinazioni più costose per i dipendenti inviati in location internazionali. In Asia 4 tra le prime 5 città

Se ci si appassiona alle classifiche delle città messe in ordine per fattori come la qualità di vita, il verde procapite, o la diffusione di internet, riscuote meno successo quella che indaga il costo della vita o le maggiori risorse economiche richieste per le trasferte di business.
In questa particolare classifica, Hong Kong detiene per il secondo anno consecutivo il titolo di città più costosa del mondo per inviare i lavoratori all'estero (i cosiddetti expatriate). Zurigo (5° posto) resta primatista in Europa, al secondo posto nella classifica globale stabile Tokio, capitale del Giappone. Al terzo posto Singapore; seguono Seul, Shanghai, Ashgabat (Turkmenistan), Pechino, New York e Shenzhen portando a quattro il numero delle città asiatiche nelle top 5, a causa anche dei costi per affitti e beni di consumo per gli "expat".
"In un'economia globale, che mette sempre più sotto i riflettori l'attenzione all'attualità delle competenze, anche digitali dei collaboratori, la gestione della leva strategica della Global Mobility assume un ruolo sempre più centrale nella strategia HR delle organizzazioni Leader", spiega Luca Baroldi, Reward Consulting and Information Solutions Business Leader Mercer Italia.

"vi sono numerosi vantaggi personali e organizzativi nello strutturare l'invio di dipendenti all'estero, come la crescita personale e professionale, l'esposizione internazionale, la costruzione di nuove competenze e la ridistribuzione delle risorse di talento nelle varie sedi del business. Per poter goderne, sarà necessario strutturare pacchetti retributivi in grado di attrarre, trattenere e motivare i migliori talenti, con politiche retributive eque e basate su una metodologia solida e coerente. E' l'obiettivo delle banche dati Mercer".
Questo il quadro sintetico, e l'obiettivo di ricerca della 25esima edizione dell'indagine "Cost of Living", che rileva i costi di un paniere omogeneo di 200 beni e servizi in 209 città per aiutare le aziende multinazionali pubbliche e private a definire le proprie politiche di remunerazione, garantendo il corretto potere di acquisto per i dipendenti inviati in assegnazioni estere, a partire dalle più ampie banche dati Mercer sul costo della vita, con dati rilevati in oltre 500 città. New York è utilizzata come città base per tutti i confronti e i movimenti valutari sono misurati rispetto al dollaro USA.


"Secondo il Mercer Global Talent Trends Study 2019, il 65% dei datori di lavoro in tutti i settori e Paesi utilizza i programmi di mobilità internazionale all'interno delle proprie strategie HR. Di conseguenza, da un lato, le aziende multinazionali pongono crescente attenzione al costo dei pacchetti di espatrio per i lavoratori cui decidono di affidare incarichi internazionali; dall'altro le organizzazioni hanno la necessità di strutturare Policy di Global Mobility sempre più sofisticate, a partire dall'individuazione del perimetro dei futuri expat", aggiunge Matteo Tamburini, International Mobility Practice Leader.
"Passando dalla prospettiva individuale, a quella più sistemica, il costo della vita è una componente importante dell'attrattiva di una città per le imprese. I decisori politici riconoscono sempre più che la globalizzazione sta sfidando le città a promuoversi, innovare e competere per favorire l'insediamento di realtà multinazionali nel proprio territorio", conclude Baroldi.

La classifica mondiale

La città in assoluto con il più alto costo della vita per gli espatriati è Hong Kong (1).


Al contrario, le città meno care al mondo per gli espatriati sono Tashkent (209), Tunisi (208), e Bishkek (206) rispettivamente in Uzbekistan, Tunisia e Kyrgyzstan. Il tema delle fluttuazioni valutarie ha impattato pesantemente sulle variazioni più significative tra la classifica 2018 e quella 2019 anche in Australia. Sydney (50), la città più costosa dell'Australia per gli espatriati, ha perso 21 posizioni, Melbourne (79) e Perth (87) rispettivamente ventuno e ventisei.
E' significativo menzionare come otto delle prime dieci città nella classifica di quest'anno sono in Asia, in parte a motivo di un mercato immobiliare aggressivo. Hong Kong (1) rimane la città più costosa per gli espatriati sia in Asia che a livello mondiale, anche a motivo della valuta ancorata al dollaro USA. A questo centro finanziario globale seguono Tokyo (2), Singapore (3), Seoul (4), Shanghai (6) e Ashgabat, Turkmenistan (7).
Tel Aviv (15) continua ad essere la città più costosa del Medio Oriente per gli espatriati, seguita da Dubai (21), Abu Dhabi (33) e Riyadh (35).


Il Cairo (166) rimane la città meno costosa della regione.
Le città degli Stati Uniti sono tutte salite in classifica a causa della forza del dollaro USA nei confronti delle altre principali valute. New York ha conquistato quattro posizioni ed è infatti nella top ten delle città più costose. San Francisco (16) e Los Angeles (18) hanno guadagnato rispettivamente dodici e diciassette posti rispetto all'edizione 2018, Chicago (37) quattordici posizioni. Portland (107) e Winston Salem, nella Carolina del Nord (138) rimangono le città americane meno costose per gli expat. Le città meno costose del mondo per gli espatriati sono, come anticipato, Tunisi (209), Tashkent (208) e Karachi (207).

In Italia, Milano si conferma più costosa di Roma

Nel 2019 le posizioni di Milano e Roma sono variate consistentemente rispetto all'edizione 2018 della ricerca. Milano è passata dal 33° posto alla posizione 45, mentre Roma dalla 46esima posizione alla 55esima.
Questi "salti" consistenti in classifica (12 posizioni per Milano e 9 posizioni per Roma) sono legati principalmente all'indebolimento relativo dell'Euro rispetto al dollaro USA, in una classifica che come detto parametra i costi nelle città del mondo a quelli di NYC.



Un effetto "valutario" visibile in tutte le città dell'Eurozona. Mosca (27), San Pietroburgo (75), Praga (97) e Varsavia (173), scendono rispettivamente dieci, ventisei, quattordici e diciannove posti; Parigi (47), Oslo (61) e Madrid (82) di tredici, quattordici e diciotto posizioni.
La differenza nell'entità della variazione delle posizioni in classifica tra Milano e Roma è principalmente dovuta al trend di crescita relativamente più forte dei costi degli alloggi a Milano.
Il confronto diretto tra i due capoluoghi italiani mostra come il costo della vita per gli expat sia superiore a Milano che nella capitale, a motivo del diverso costo medio di alcuni beni e servizi tra i due capoluoghi: una disparità relativa omogenea rispetto all'edizione 2018 della ricerca.
Solo una città europea è tra le prime dieci città più care: Zurigo al numero cinque. Si confermano nella parte alta della classifica le capitali della confederazione elvetica - Berna in posizione 12 seguita da Ginevra (13).


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