L'era della leadership USA sta per finire
Paolini (Pictet AM): per battere l'inflazione nel lungo periodo gli investitori dovranno costruire un portafoglio in cui gli asset dei mercati emergenti, l'oro, gli hedge fund e altre attività alternative abbiano maggiore prominenza
Gli Stati Uniti hanno mercati azionari con valutazioni elevate, una moneta sopravvalutata e un gap di crescita del Paese rispetto al resto del mondo sviluppato che si sta restringendo.
Per questi motivi, le azioni americane sono destinate a produrre rendimenti solo di poco superiori all'inflazione nei prossimi cinque anni.
Questo è quindi il momento giusto per diversificare dalle azioni statunitensi.

Ma per investire in che cosa?
Le azioni europee, tradizionalmente un jolly, sono ragionevolmente in forma.
Nonostante le problematiche economiche della regione e il rischio di frammentazione politica, l'eurozona potrebbe fornire sorprese positive.
Sarebbe sbagliato non prenderla in considerazione.
Tra gli investimenti alternativi - gli hedge fund, alcuni mercati real estate e le commodity, in particolare l'oro - dovrebbero generare buone performance.
Il private equity farà invece fatica a esprimere i rendimenti degli anni precedenti.
Le attività dei mercati emergenti appaiono attraenti, soprattutto in Asia.
Prevediamo un aumento dei multipli delle azioni e delle obbligazioni cinesi man mano che le riforme economiche del paese si tradurranno in sovraperformance finanziarie.
La crescita della Cina rallenterà rispetto ai ritmi sostenuti degli ultimi decenni, ma sarà di qualità superiore.
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