Banche: gli effetti della politica dei bassi tassi
Flossbach (Flossbach von Storch): a 10 anni dalla crisi Lehman il sistema bancario presenta ancora segnali di instabilità. Colpa della politica del tasso zero
Il 2018 ha segnato il decimo anniversario della crisi finanziaria e del debito.
La bancarotta di Lehman è stato un esempio lampante di scarsa sostenibilità.
Sostenibilità è un termine ambiguo, una parola vuota.
Ecco perché va riempita di significato.
Per noi "sostenibile" significa duraturo, resistente, stabile, persistente, a lungo termine.
Come investitori attivi e lungimiranti, la sostenibilità non è semplicemente una comunissima strategia di marketing, bensì una caratteristica peculiare della nostra filosofia di investimento.
All'epoca, né i prestiti ipotecari né i rating assegnati a molti nuovi prodotti d'investimento erano sostenibili.

E tanto meno la politica commerciale delle banche.
Perché? Perché le banche - o per meglio dire i loro manager - puntavano tutto sul guadagno facile.
E questo ha distolto la loro attenzione dai rischi, sia per i clienti che per il proprio stesso bilancio.
In realtà, nemmeno la successiva misura "salva-banche" è stata sostenibile.
E anche oggi, se si parla specialmente degli istituti europei, non possiamo affermare che le banche siano più stabili di prima.
Molte infatti portano ancor oggi i segni indelebili della crisi! La politica di bassi tassi d'interesse ne ha minato il business model.
Senza interessi non ci sono margini da interesse né ricavi da interesse.
Indubbiamente la politica dei bassi tassi d'interesse è stata la terapia più efficace per stabilizzare il sistema finanziario nel 2008 e ridare velocemente nuovo impeto all'economia.
Le banche centrali hanno così concesso ai politici il tempo necessario a implementare le dovute riforme fiscali, ma oggi dobbiamo constatare che questo tempo non è stato utilizzato o quanto meno non in modo abbastanza efficiente.