L'importanza della collaborazione per rendere i dispositivi ancora più intelligenti
Canton (TIBCO): per sfruttare al meglio le singole capacità di ciascun device, gli algoritmi di machine learning devono essere localizzati e gestiti sul dispositivo stesso
Nonostante il fatto che il valore e la forza dell'Internet of Things (IoT) derivi dalla sua capacità di collezionare e usare informazioni che arrivano da più dispositivi remoti contemporaneamente, possiamo comunque guardare a ognuno di questi dispositivi come a un elemento a sé stante.
Hardware, software, middleware, cloud, storage, sicurezza, piattaforme d'integrazione e connettività sono tutti elementi che possono essere combinati tra loro per costruire una soluzione completa (end-to-end) ed efficace.

Naturalmente tutto questo richiede una collaborazione a diversi livelli tra i vari elementi in gioco che, almeno fino ad ora, non si è ancora vista dai vari fornitori di tecnologia edge.
L'incremento delle applicazioni e della varietà dei dispositivi IoT attualmente presenti nella nostra vita quotidiana fa sorgere alcune domande fondamentali, e ha certamente portato a una maggiore consapevolezza del valore delle applicazioni che operano su scala globale.
Tutti oggi comprendono come la collaborazione tra macchine e dispositivi, programmati per agire in modo autonomo in nostra vece, possa aiutarci a vivere in modo più produttivo e a lavorare in un modo più efficace.
Il machine learning e l'intelligenza artificiale hanno sicuramente contribuito ad accelerare questo processo evolutivo, rendendo i vari dispositivi sempre più "intelligenti", mettendoli in grado di agire sul contesto delle informazioni ricevute e in alcuni casi eliminando completamente il ruolo dell'intervento umano.