Metalli preziosi: funzionano ancora come hedging per l'azionario?
Marzotto (IH): in un contesto di mercato in cui sorgono dei dubbi sulla sostenibilità di un trend positivo degli indici azionari che dura dal 2009, è corretto studiare tutte le possibili strategie per ridurre il rischio di portafoglio
Una delle strategie più classiche è l'acquisto di metalli preziosi che, nondimeno, in diverse fasi di mercato hanno dimostrato di avere ridotto la tradizionale capacità di decorrelarsi dagli indici azionari. Detto questo, ci sono a nostro avviso diverse considerazioni da farsi, che potrebbero contribuire ad aiutare l'investitore a decidere se prendere in considerazione o meno questa forma di hedging.
Il primo punto è cercare di definire la probabilità di una fase di consolidamento se non di ribasso degli indici azionari da ora alla fine del 2019. A nostro avviso la probabilità è sensibilmente aumentata, come evidenziato dalla volatilità. Gli utili aziendali che sono stati uno straordinario driver, rischieranno sensibilmente di rallentare nei prossimi 4 trimestri, soprattutto considerando che il Q4 del 2017 e i primi 3 del 2018 sono stati particolarmente forti.

Non escludiamo che come nel 2008 si parlava di subprime, da ora in poi si potrebbe parlare di buyback. Tale pratica è molto utile e sensata in determinate condizioni che, nondimeno, possono variare da azienda ad azienda. La nostra sensazione è che soprattutto negli ultimi due anni alcune aziende statunitensi potrebbero averne abusato, talvolta a debito, in un contesto di tassi di interesse crescenti.
Ridurremmo le nostre considerazioni solo all'oro e all'argento. Il platino è sempre meno utilizzato per gioielleria e sempre di più per ridurre le emissioni dei motori diesel. Analogamente, il palladio è utilizzato per ridurre le emissioni dei motori a benzina.
I metalli preziosi (almeno l'ETF che investe sulla commodity fisica) non hanno un rendimento fisso. Di conseguenza, nella prima parte di un movimento al rialzo dell'inflazione tendono a performare male. Trattandosi nondimeno di un'asset fisico reale, al perdurare di un periodo inflazionistico al contrario tendono a sovraperformare.
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