Impatto della Brexit sul bilancio UK: un beneficio di breve termine
Gehringer (Flossbach von Storch Research Institute): uno dei principi fondamentali dell'UE è promuovere il benessere dei suoi cittadini attraverso il libero scambio. Il Regno Unito sta rinunciando a questi effetti positivi
Nel breve termine, è possibile che il bilancio britannico migliori, in quanto da un lato il Tesoro britannico deve incassare i nuovi dazi doganali sulle importazioni mentre dall'altro non deve versare il contributo all'Unione Europea (UE). Si tratterebbe di 9-10 miliardi di euro l'anno se si considera la media dei contributi netti annui versati dal Paese all'UE nel periodo 2012-2016.
Se guardiamo al lungo termine, tuttavia, si pone la questione dell'entità del peso derivante da un'economia più debole, con conseguente diminuzione del gettito fiscale e aumento della spesa sociale. Non ci sono cifre concrete al riguardo. Tutto è ancora in fase di negoziazione e gli effetti reali del ritiro della Gran Bretagna dall'UE si manifesteranno solo in un secondo tempo.

I dazi doganali potrebbero supportare la produzione interna, ma solo in alcuni settori
Se guardiamo alle importazioni del Regno Unito, diventa chiaro che è difficile produrre da soli i prodotti oggi importati. Per le automobili lo scenario più probabile è che i britannici passino a marche nazionali. Per altri beni questo sembra quasi impossibile, come dimostra l'esempio dell'ingegneria meccanica.
Anche se il Regno Unito ha i propri produttori di macchinari, essi sono attivi solo in aree specifiche dell'industria.
Nel settore dell'ingegneria meccanica si aprono di conseguenza tre scenari possibili:
1. Le società britanniche che acquistano macchinari dall'UE accettano i prezzi più elevati all'importazione e li trasferiscono sui loro clienti. Questo porterebbe a un aumento dell'inflazione e ridurrebbe i consumi.
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