Italia quart'ultima in Europa per efficienza del mercato del lavoro
Blasoni (ImpresaLavoro): occorre favorire un processo di innovazione sul versante della contrattazione e della produttività, soprattutto attraverso regimi fiscali di favore nei confronti di accordi che premiano i risultati
Il mercato del lavoro italiano è quart'ultimo per efficienza tra i 28 membri dell'Unione europea e 79esimo su 140 censiti nel mondo. Pur guadagnando nell'ultimo anno ben 37 posizioni nella graduatoria internazionale e 3 in quella europea, in termini di efficienza ed efficacia si colloca ancora dietro a quello di Paesi come Perù, Nigeria, India e Uruguay. Lo rivela un'elaborazione del Centro Studi ImpresaLavoro sulla base dei dati contenuti nel "The Global Competitiveness Report 2018-2019" pubblicato negli scorsi giorni dal World Economic Forum.

L'indicatore dell'efficienza è un aggregato di più voci che bene evidenziano le difficoltà che il nostro mercato del lavoro attraversa, nonostante il miglioramento registrato negli ultimi anni. Inoltre, i principali indicatori analizzati ci pongono agli ultimi posti per efficacia nel mondo e, quasi sempre, nelle retrovie della classifica europea. Per quanto concerne ad esempio la collaborazione nelle relazioni tra lavoratori e datore di lavoro siamo al 114esimo posto al mondo e terz'ultimi tra i Paesi dell'Europa a 28 (ai primi tre posti ci sono Paesi Bassi, Danimarca e Lussemburgo). Nella classifica europea perdiamo quindi una posizione rispetto all'anno precedente. Siamo invece al 135esimo posto al mondo e restiamo terzultimi in Europa per flessibilità nella determinazione dei salari, intendendo con questo che a prevalere è ancora una contrattazione centralizzata a discapito di un modello che incentiva maggiormente impresa e lavoratore ad accordarsi. E proprio in tema di retribuzioni rimaniamo anche quest'anno il peggior Paese europeo (nonché 127esimo nel mondo) per capacità di legare lo stipendio all'effettiva produttività.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo