Il mercato globale M&A è ancora in crisi. Pesano dazi, normative e tensioni geopolitiche
Scaffidi (Willis Towers Watson): L'Europa è la sola regione a registrare una performance positiva.
L'interrogativo è se gli operatori hanno appreso la lezione della crisi finanziaria del decennio scorso
Il mercato globale M&A è calato per la prima volta per il quarto trimestre consecutivo, secondo le ultime rilevazioni del Willis Towers Watson's Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM).
Nel corso degli ultimi due anni, gli acquirenti non sono andati nemmeno vicini al raggiungimento di una performance che fosse positiva in modo significativo, con le operazioni tra i 100 milioni e i 10 miliardi di dollari che sono rimaste mediamente l'1,18% al di sotto del Global Index.
Secondo Andrea Scaffidi, Senior Consultant and Head of Flexible Benefits di Willis Towers Watson, "gli acquirenti europei sono in testa grazie alla loro costante performance positiva negli ultimi sei trimestri.

L'Europa è stata l'unica regione con una performance in crescita rispetto all'Index nell'ultimo trimestre. Ciò potrebbe essere dovuto in parte alla relativa stabilità europea in un momento in cui altre regioni del mondo sono afflitte da guerre commerciali incombenti, obblighi normativi e tensioni geopolitiche".
Basate sulla performance del valore azionario, alcune delle rilevazioni più importanti della ricerca globale Willis Towers Watson, realizzata insieme a Cass Business School, sono:
a) Gli acquirenti europei sono in controtendenza rispetto al calo globale grazie a una performance positiva che ha superato l'indice regionale del 2,88%.
Un risultato ottenuto nonostante fossero frenati dagli acquirenti del Regno Unito, che hanno chiuso il trimestre in calo del 2,66% rispetto al proprio indice.
b) In contrasto con gli scarsi risultati degli acquirenti britannici, le scalate alle aziende del Regno Unito da parte di operatori stranieri hanno registrato un andamento positivo per tre trimestri di seguito, compreso l'ultimo in cui hanno superato l'indice regionale del 17%.