Cosa accadrebbe all'Italia se andasse in default?
Alfonso (Cerved Rating Agency): nello scenario peggiore un'azienda su 5 chiuderebbe, e anche un negozio su 4. Le PMI vedrebbero accentuato il "credit crunch" e vedrebbero un drastico calo dei ricavi
Cosa accadrebbe all'Italia nel caso di default dello Stato sovrano? Quale futuro attende l'economia italiana se apparisse il "cigno nero"? Secondo Cerved Rating Agency, uno dei principali attori in Europa in tema di rating, le conseguenze sarebbero drammatiche: il tasso di default atteso aumenterebbe notevolmente in un orizzonte temporale di tre anni (partendo dall'attuale 6.8%, spazierebbe dall'11% fino al 20% nel caso peggiore), portando alla bancarotta 1 azienda su 5 nel medio termine.

Questo secondo lo scenario peggiore.
Va detto che in molti pensano che l'Italia sia "too big to fail" e che un suo - eventuale - crollo porterebbe alla dissoluzione dell'euro e forse dell'Unione Europea come la conosciamo, specialmente dopo la Brexit.
"Più specificatamente - commenta Mauro Alfonso, Amministratore Delegato di Cerved Rating Agency - la possibilità per l'Italia di abbandonare l'eurozona, troppo spesso ventilata, comporterebbe un significativo aumento del rischio, che coinvolgerebbe in maniera rilevante, tra gli altri, i settori del commercio e delle costruzioni (24% di default), segmenti di mercato che pagherebbero il conto più alto nel concretizzarsi di questo molto sgradevole scenario".
Al 2020, un negozio su quattro non alzerebbe più la saracinesca, i fallimenti tra alberghi e ristoranti sfiorerebbero il 30%, il 20% tra le aziende dell'abbigliamento.