La durata del ciclo economico? Una domanda che va riformulata ancora una volta
Tank (Neuberger Berman): non è importante quanto durerà. Non sarà mai troppo presto per focalizzarsi sulla qualità e operare una selezione rigorosa degli emittenti nel credito
In questo momento quasi tutti gli investitori si stanno ponendo il medesimo interrogativo: quanto ancora può durare questo ciclo del credito?
Difficile dire se le ultime dichiarazioni della ci abbiano fornito qualche indizio in più. La decisione della FED di non usare il termine "accomodante" per descrivere le condizioni attuali non è passata inosservata ed è stato anche possibile dare una prima occhiata anche al "dot plot" della banca centrale USA per il 2021. Ma siccome il termine era solo una sfumatura e i "dot" troppo dispersi, alla fine l'impressione è stata quella di una previsione di atterraggio morbido di qui a due anni. I mercati hanno reagito in modo contrastante.

La domanda quindi è tutt'altro che risolta. Non potrebbe essere diversamente, visto che se si va avanti così, tra pochi mesi il ciclo attuale diventerà il più lungo della storia.
Ma forse la domanda è mal posta. Invece di chiederci quando finirà il ciclo, dovremmo forse preoccuparci delle caratteristiche che presenterà quando arriverà al capolinea e domandarci se per caso stiamo assistendo a mercati i cui prezzi ne presumono la prosecuzione ad infinitum.
Un simile approccio perlomeno ci consente di iniziare a prepararci per alcuni degli esiti più probabili.
Eterni ottimisti
Partiamo dalla seconda domanda. Quali mercati ci chiedono di essere eterni ottimisti?
A nostro avviso, l'high-yield con rating CCC rientra in questa categoria. Da tempo sosteniamo anche che il massiccio riorientamento delle emissioni high-yield, dal mercato obbligazionario a quello dei prestiti bancari, ha significativamente eroso cedole, covenant, qualità creditizia e seniority nei prestiti. Quindi aggiungiamo anche questo elemento all'elenco.
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