Se la ripresa tiene ricavi delle imprese in rialzo e debiti più sostenibili
Nespolo (Cerved): i ricavi delle imprese italiane sono previsti in accelerazione fino al 2020, con una crescita media annua del 4,4% e punte del 7% per il comparto metallurgia e del 6,5% per i mezzi di trasporto
L'attuale scenario macroeconomico positivo spinge i ricavi delle imprese italiane, che nel prossimo triennio cresceranno mediamente di oltre 4% ogni anno, con punte del 6-7% nei settori automotive e metallurgia. La crescita dei fatturati permetterà alle imprese di rendere più sostenibili debiti e oneri finanziari presenti nei bilanci, anch'essi in risalita fino al 2020. In questo caso, sono il chimico-farmaceutico e l'hi-tech, con un rapporto debiti/Mol pari al 6-7%, i comparti più virtuosi, mentre faticano le costruzioni (21,1%) e i media (17,7%).

E' quanto emerge dalla più recente edizione dell'Industry Forecast, le previsioni economiche-finanziarie e sul rischio di credito di oltre 200 settori dell'economia italiana, di Cerved, primario operatore in Italia nell'analisi del rischio del credito. La ricerca analizza lo scenario macroeconomico per elaborare previsioni sul rischio di credito e sui bilanci di singole imprese, settori produttivi e aree geografiche.
"Se il contesto macroeconomico, caratterizzato da una domanda mondiale ancora tonica e dalla ripresa dei prezzi delle materie prime, sarà confermato, le imprese italiane potranno consolidare i propri conti", commenta Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved.
La BCE, inoltre, ha annunciato un'uscita morbida dal quantitative easing, che dovrebbe attutire gli effetti sul credito. Non mancano però le incertezze, sia sul commercio internazionale con l'introduzione di dazi, sia sul fronte interno, con tensioni sullo spread che potrebbero acuirsi nei prossimi mesi. In questo scenario, Cerved prevede un triennio di crescita dell'economia con tassi dell'1,3%, con una dinamica vivace di investimenti ed esportazioni, accompagnata da una ripresa del mercato immobiliare.

In questa edizione, però, il report comprende anche una simulazione degli effetti di uno scenario macroeconomico recessivo, per cui si è considerato lo stress test realizzato dalla European Banking Authority (EBA) all'inizio di quest'anno con l'obiettivo di verificare la tenuta dei conti delle maggiori banche europee nel caso di un nuovo shock economico. Cerved ha stimato l'impatto dello scenario di stress EBA sui settori dell'economia italiana, confrontando i risultati con quelli delle previsioni dello scenario base.
Da questa simulazione è emerso che, in caso di una nuova recessione economica, simile a quella del 2008, l'impatto sui conti delle imprese italiane sarebbe negativo in quasi tutti i settori economici. Soltanto largo consumo, hi-tech, chimico-farmaceutico e servizi registrerebbero una crescita dei ricavi nel prossimo triennio, mentre tutti gli altri arriverebbero al 2020 con un saldo negativo, con perdite particolarmente rilevanti nei settori metallurgia (-13,1% rispetto allo scenario base) e automotive (-9,3%).
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