Primo trimestre a corrente alternata per gli associati Amaplast
Grassi: i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, registrano un +26% di import e un -1% di export
Non si può sempre e solo crescere grazie alle esportazioni. Talvolta, una pausa può essere utile al consolidamento del mercato interno che tanto ha pesato sul business delle aziende italiane. E' un po' la sintesi dell'andamento del settore comunicata dal Centro Studi di Amaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma), che ha elaborato i dati di commercio estero - pubblicati da ISTAT - relativi al primo trimestre di quest'anno.

Il confronto con lo stesso periodo del 2017 evidenzia un incremento del 26% all'import e una contrazione di circa un punto delle esportazioni. Tale risultato sembra confermare due fattori importanti.
Da un lato, la costante e consistente crescita degli acquisti dall'estero, segnale verosimile della tenuta della ripresa del mercato interno, già evidenziata dai risultati più che positivi registrati a consuntivo 2017.
Come ha sottolineato il Presidente Alessandro Grassi in occasione dell'Assemblea dei soci Amaplast, "è un dato di fatto che la propensione dei trasformatori italiani all'investimento è tornata a crescere e di ciò non possiamo che rallegrarci."
Dall'altro lato, il rallentamento dell'export, che non sorprende più di tanto e può ritenersi fisiologico. Dopo i primi due mesi dell'anno con segno ancora positivo, a marzo l'arretramento, in un certo senso atteso, anche alla luce della flessione degli ordini segnalata nelle ultime settimane dagli associati.
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