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20/06/2018

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Metalmeccanica: I trimestre 2018 -0,4% sul precedente, ma +4,4% su anno

Astori (Federmeccanica): livelli inferiori del 22,7% rispetto alla fase pre-recessiva. Ricorso alla Cig in diminuzione del 48,6% e difficoltà a reperire le figure professionali

E' un comparto fondamentale per l'intero Paese e le sue dinamiche impattano come pochi sul Pil. Per questo devono esser tenuti nella debita considerazione. I dati relativi all'andamento del comparto metalmeccanico, presentati da Federmeccanica, vedono proseguire nella prima parte dell'anno in corso, la fase espansiva dell'attività produttiva metalmeccanica, anche se si avvertono segnali di rallentamento diffusi all'intera area comunitaria.
Nel primo trimestre del 2018, sulla base dei dati destagionalizzati di fonte ISTAT, l'attività produttiva metalmeccanica registra una flessione dello 0,4% rispetto al quarto trimestre del 2017 ma si evidenza, nel contempo, un progresso dei volumi realizzati pari al 4,4% nel confronto con l'analogo periodo dell'anno precedente.
Cresce l'attività relativa alla fabbricazione di Prodotti in metallo (+7,8%), quella di Macchine e apparecchi meccanici (+4,4%) e di altri mezzi di trasporto (+6,0%), in particolare navalmeccanica, aerospaziale e locomotive e materiale rotabile.

Frena l'attività produttiva relativa alla costruzione di Autoveicoli (+0,5%) e flette la produzione di Computer, elettronica e strumenti di precisione (-1,6%).
"Nonostante il consolidamento della fase espansiva - ha dichiarato Fabio Astori, Vice Presidente di Federmeccanica - i livelli del primo trimestre sono sempre inferiori del 22,7% rispetto a quelli che si realizzavano nel periodo pre-recessivo (1° trimestre 2008). C'è tanto ancora da fare. Noi come al solito faremo la nostra parte con l'impegno che ci ha sempre contraddistinto. E' però necessario un contributo di tutti, a partire dalle Istituzioni. Il Governo è chiamato a interventi di politica industriale che incentivino la crescita e supportino le imprese ad essere competitive su scala internazionale. Oggi in tutta Italia le aziende metalmeccaniche sono unite nell'affermare la propria centralità per l'economia nazionale e locale. Un coordinamento che non deve mancare anche a livello istituzionale tra centro e periferia e tra il nostro Paese e l'Europa attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori, perché solo insieme potremo riuscire a vincere le difficili sfide che abbiamo davanti".


Sempre con riferimento al primo trimestre dell'anno in corso le esportazioni, benché in rallentamento rispetto alle dinamiche osservate nel 2017, sono cresciute del 3,0% nel confronto con l'analogo periodo dell'anno precedente. Il calo osservato verso le aree esterne all'Unione europea (-2,4%) è stato compensato da una crescita del 7,2% osservata verso i 28 paesi dell'area UE.
Un apporto significativo è derivato dalle esportazioni verso la Francia (+6,9%) e la Germania (+5,3%), mentre sono diminuite, dopo alcuni anni di costante crescita, le quote di fatturato indirizzate verso gli Usa (-6,4%).
"Le indicazioni provenienti dagli imprenditori metalmeccanici nei territori italiani - ha commentato Stefano Franchi, Direttore Generale di Federmeccanica - evidenziano una ?tensione positiva' diffusa. Le nostre imprese danno una spinta all'economia nazionale e locale facendosi valere nel mondo. Ancora una volta l'export è positivo sebbene non in maniera omogenea, ci sono infatti segni di rallentamento che arrivano da alcuni Paesi.


In prospettiva possono ulteriormente pesare le situazioni geo politiche internazionali dalla Brexit al Medio Oriente, fino ai dazi imposti dagli USA ed alla possibile guerra commerciale che ne può scaturire. Questo ultimo punto in particolare rende necessaria un'azione coordinata a livello Europeo.
Per quanto concerne il nostro Paese, al di là dei fondamentali interventi di politica industriale che devono essere portati avanti, occorre riconoscere il ruolo delle imprese anche dal punto di vista sociale. In tanti territori vengono realizzate iniziative dalle nostre imprese che hanno ricadute positive sulle Comunità".
Con riferimento all'utilizzo del fattore lavoro, nei primi tre mesi dell'anno è continuato a diminuire l'utilizzo dell'istituto della Cassa Integrazione Guadagni-Cig (-48,6%) e si è registrata una dinamica occupazionale moderatamente positiva nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 dipendenti (+0,8%). Le tendenze positive in atto dovrebbero proseguire, rafforzandosi, anche nel corso dei prossimi sei mesi, come si evince dalle previsioni delle imprese partecipanti all'indagine che hanno anche dichiarato, nel 47% dei casi, di incontrare sul mercato del lavoro difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie all'attività produttiva delle aziende.



"Le politiche educative devono essere un tassello fondamentale della politica industriale", conclude Astori. "La mancanza di personale qualificato per rispondere ai bisogni delle imprese rende evidente la necessità di interventi immediati ed efficaci, a partire dal sostegno ai modelli di alternanza scuola lavoro di qualità come il progetto Traineeship di Federmeccanica".


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