Le brutte abitudini dei manager italiani
Una ricerca Lenovys rivela che viviamo male, usiamo male il tempo, produciamo meno di quello che potremmo. Solo il 40% si dichiara soddisfatto
I manager italiani dormono poco (solo il 26% dorme a sufficienza per iniziare la giornata in piena forma), hanno una forma fisica insoddisfacente (il 66% deve ritrovarla), nel 70% dei casi non riescono a ricaricare le batterie nemmeno in vacanza, e solo 1 su 5 delega regolarmente mansioni ai propri collaboratori.
Inoltre, solo l'8% delle aziende ha riunioni efficienti ed efficaci, solo una su cinque opera per assicurare un buon bilanciamento tra lavoro e vita privata e solo il 5% delle aziende celebra e festeggia i propri risultatati.
Basterebbe questo per concludere che: viviamo male, usiamo male il tempo, produciamo meno di quello che potremmo.
E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Lenovys su vita e abitudini di 500 manager di grandi aziende italiane. Strumentale alla promozione di un Master in Lean Lifestyle, l'indagine offre spunti interessanti sulla qualità di vita e di integrazione dei manager e, in conseguenza, sulla qualità del loro lavoro. Che si traduce, alla fine, sull'andamento delle rispettive imprese (e quindi del nostro sistema economico).
Tornando alle risposte dell'indagine, è interessante osservare la vastità e la complessità del panel: il campione è composto per il 54% da persone di età compresa tra 30 e 44 anni, il 43% tra 45 e 65, e il 4% meno di 30 anni. L'85% sono manager e il 15% imprenditori. Il 44% del campione delle imprese è composto tra 100 e 1000 addetti, il 15% più di 1000 e il 36% tra 10 e 100. Sul versante del fatturato, il 40% vanta meno di 50 milioni euro, il 25% tra 50 e 100 milioni euro, il 24% tra 100 e 500 milioni euro, e l'11% oltre 500 milioni euro. Ma veniamo ai risultati.
Per oltre il 60% dei soggetti rispondenti alla survey, in azienda non sono incentivate le corrette abitudini alimentari, per oltre il 50% i leader delle rispettive imprese non sono stati sviluppati professionalmente in modo strutturato per divenire insegnanti e coach di altre persone.
Per una quota vicino al 70% del campione, le imprese propongono un universo valoriale ed una visione sufficientemente chiari e motivanti, mentre non superano il 40% quelle che propongono ai propri dipendenti un programma specifico per l'insegnamento della metodologia del problem solving avanzato.
Infine, solo il 40% si dichiara convintamente soddisfatto del modo in cui conduce la propria vita professionale e personale, mentre una buona metà del campione ammette di sorridere non di frequente.
Insomma, ci sarebbe molto ancora da fare sul versante interno. Eppure, stando ad altre indagini, molti fanno a gara per poter entrare in aziende che magari, "in black", costituiscono una buona fetta di quelle che in questa indagine fanno emergere un quadro luci ed ombre dell'ambiente di lavoro.