Mercati azionari: se salgono troppo meglio proteggersi
De Michelis (Frame AM): per l'estate potrebbe esserci qualche problemino di volatilità
Non è facile muoversi nell'attuale mercato azionario internazionali, tra indici che puntano verso l'alto e rischio di sopravvalutazione. Ne abbiamo parlato con Michele De Michelis, Ceo Frame AM.
Ciclo azionario: a che punto siamo?
Dal punto di vista delle aspettative diciamo che ad inizio anno erano un po' troppo ottimistiche. Abbiamo visto un gennaio incredibile dal punto di vista delle performance, che a me sono sembrate perfino esagerate per quello che potevano essere le valutazioni sui titoli. Ora, alla luce dell'ultimo storno a cui abbiamo assistito, se andiamo a vedere le valutazioni in base a quelli che possono essere gli utili prospettici per il 2018, direi che quantomeno non c'è più una sopravvalutazione.

Chiaramente siamo in un contesto macro-economico un po' difficile, poiché se andiamo a vedere i rapporti commerciali tra Russia ed Europa, piuttosto che tra Cina e Stati Uniti, sicuramente la situazione di grande ottimismo che c'era solo qualche mese fa non è più così evidente.
La mia preoccupazione sta più nel rialzo dei tassi di interesse, situazione che al momento sembra si sia bloccata per un momento di "fly to quality", avvenuto dopo gli ultimi ribassi di borsa. E' chiaro che allo stato attuare potrebbe avvenire ed esser corposo, soprattutto se la stagione degli utili dovesse rivelarsi particolarmente interessante, anche alla luce della riforma fiscale di Trump. Dopodichè, se dovessimo assistere ad una buona ripresa dei corsi azionari, potrebbe essere il momento di cominciare a guardare i livelli di protezione dei portafogli, perché per l'estate potrebbe esserci qualche problemino di volatilità.
In questo caso, che differenze ci sarebbero tra mercato europeo e quello USA?
Storicamente abbiamo visto che il mercato europeo non è mai stato in grado di reggere ad eventuali tourbillon del comparto azionario americano, mentre quello USA è riuscito anche a salire in situazioni difficili per il mercato europeo.
In questo contesto - dopo ciò che è accaduto col derivato sulla volatilità che è saltato, ma il suo posizionamento nei confronti della volatilità era eccessivo, e in Europa questo tipo di strumento non è stato utilizzato -, diciamo che abbiamo visto una maggiore resilienza da parte dei mercati azionari europei e non solo. Questo mi fa quantomeno ben sperare che, qualora i movimenti del mercato azionario USA dovessero essere troppo aggressivi, il mercato azionario europeo (che è rimasto molto indietro rispetto al passato e ha minori valutazioni) possa salire anche in maniera indipendente.
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