E' caccia al Data Protection Officer
Sala (Kelly Services): nell'era dei Big Data, il DPO è una figura strategica, con opportunità di carriera interessanti, destinata a essere molto più di un semplice garante della compliance normativa
Il DPO, Data Protection Officer, è una professione che si rivelerà sempre più multidisciplinare e strategica in una economia governata dai dati. È prevista dal GDPR (General Data Protection Regulation), il nuovo regolamento europeo che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio: secondo le nuove regole, dovranno designare obbligatoriamente un DPO la quasi totalità delle Amministrazioni ed Enti Pubblici, tutti i "soggetti la cui attività principale consiste in trattamenti che richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala" e tutti i "soggetti la cui attività principale consiste nel trattamento, su larga scala, di dati sensibili, relativi alla salute o alla vita sessuale, genetici, giudiziari e biometrici".

Secondo i dati forniti dall'Osservatorio Information Security & Privacy, la percentuale di aziende che prevede di introdurre il Data Protection Officer sta crescendo, passando dal 31% del 2016 al 57% del 2017.
"Nell'era dei Big Data, il DPO è una figura nuova e strategica, che molte aziende saranno obbligate a nominare, con opportunità di carriera sicuramente interessanti non solo nel breve periodo, con percorsi formativi e professionali multidisciplinari, destinata a essere molto più di un semplice garante della compliance normativa. In un mondo in cui i dati crescono a velocità impressionante e in cui la gestione delle informazioni ricopre un ruolo sempre più cruciale, un'amministrazione che sia rispettosa delle regole si traduce in un'attività realmente strategica, capace di creare un concreto valore aggiunto e un vantaggio competitivo per le aziende", dichiara Cristian Sala, Country Manager di Kelly Services, leader mondiale nella consulenza per le risorse umane.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo