Lavoro: per i millennial è ancora una chimera
Maggioni (CornerJob): in questa campagna elettorale il mercato del lavoro sembra essere un nodo centrale ma, al momento, non si è sentita nessuna proposta in positivo
In discesa la ricerca dell'occupazione fra i giovani, ma rimane ancora a livelli tutt'altro che rassicuranti. Secondo quanto rilevato da CornerJob nell'ultimo trimestre 2017 la percentuale dei giovani alla ricerca del lavoro nella fascia 18-25 anni ha registrato un deciso calo (assestandosi al 41,5% e scendendo di circa 13 punti percentuali rispetto al trimestre precedente).
Ma il dato è da inserire in un quadro stagionale. Stiamo parlando infatti di una fascia d'età che è ancora alle prese con lo studio. Ragazzi che quindi, nel corso dell'estate decidono di sacrificare parte delle vacanze con "lavoretti stagionali" per far quadrare un bilancio sempre più complicato, ma che, con l'inizio degli anni accademici e i primi esami, devono dedicarsi con maggior vigore allo studio.

Di segno inverso risulta invece il dato relativo alla fascia 26-30 anni, dove la percentuale di chi è alla ricerca del lavoro sale di cinque punti percentuali rispetto al trimestre precedente assestandosi al 22,7%, bilanciata da una diminuzione di cinque punti percentuali in area over 30, dove il totale delle ricerche di lavoro è al 25%.
"Le nostre rilevazioni che, ricordiamo, hanno un valore indicativo in quanto provenienti dalle aziende e dai candidati presenti sulla nostra piattaforma, sembrano andare in una direzione lievemente differente rispetto all'entusiasmo generale originato dalla pubblicazione degli ultimi dati ISTAT", ha commentato Eva Maggioni, Head of Strategies & Sales di CornerJob.
"Sulla nostra piattaforma, i millennial alla ricerca di un lavoro toccano il 64,3% del totale. Che è sicuramente un risultato migliore rispetto alla punta del 74% del primo semestre 2017. Ma è importante non confondere un cambio di direzione con una decisa (e decisiva) ripresa. I punti di domanda sono ancora tanti. Il primo, osservando i candidati sulla piattaforma, è che spesso sono gli stessi che si ripresentano a cadenza trimestrale o anche mensile.

Noi li abbiamo intervistati. E ci hanno detto che, se il metro di paragone dello status di ?occupati' non è più il caro vecchio posto fisso, non può nemmeno essere quello di una precarizzazione così spinta. Fatta di contratti che spesso non arrivano neppure ai tre mesi e che quindi, non permettono alcuna forma di progettualità . Certo anche questo è lavoro, ma onestamente si può definire occupazione?".
(Ri)cercasi agenti immobiliari e di commercio
Sul fronte delle offerte c'è una grande fame di agenti immobiliari e di commercio che rimangono tra le professioni più ricercate anche nel quarto trimestre 2017 assorbendo oltre il 44% del totale. Al secondo posto troviamo il settore turismo- HoReCa a quota 20%. Al terzo posto, ma con quasi 9 lunghezze di distacco rispetto al secondo, le professioni di back office (contabilità , segreteria, IT).
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