USA: cosa ci sta dicendo la Professor Curve?
Bahrke (Nordea AM): ad oggi i rischi di una recessione sono bassi ma in aumento. Riteniamo sia improbabile che la Fed applichi tre rialzi nel corso del 2018
La curva di rendimento USA si è appiattita considerevolmente durante quest'anno, attirando molta attenzione poiché considerata uno degli indicatori di recessione tra i favoriti dal mercato.
Di norma, infatti, una curva di rendimento inversa è segnale di una possibile contrazione dell'economia americana in un futuro non troppo lontano. Al momento, tuttavia, ci sono ancora circa 60 punti base a separarci da un simile scenario. Ad oggi, quindi, i rischi di una recessione sono bassi, ma in aumento, almeno secondo quanto ci suggerisce la cosiddetta Professor Curve.

Perché preoccuparsi quindi? L'appiattimento della curva di rendimento è il riflesso di condizioni di politica monetaria meno accomodanti. I tassi a breve termine (sostanzialmente i costi di finanziamento) sono saliti, mentre i valori a lungo termine (ovvero i potenziali rendimenti) sono oscillati all'interno di un range molto stretto. I segnali vertono quindi verso un capovolgimento del ciclo di credito che porterà ad una minore richiesta di prestiti. A meno che la riforma fiscale di Donald Trump non riesca a sovvertire questo trend, stando alle dinamiche del ciclo di credito, nel prossimo biennio dovremmo aspettarci un rallentamento della crescita statunitense.
La probabilità di entrare in un periodo di recessione aumenta nel caso in cui i differenziali di credito abbiano raggiunto il loro minimo all'interno del ciclo. In questo senso, gli spread sul mercato high yield potrebbero aver già raggiunto il loro nadir e non rimane quindi che chiedersi quando possa avvenire l'inversione della curva di rendimento.
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