La ritrovata fiducia, nuova sfida per i gestori
Chauchat (Dorval AM): i fondamentali dei mercati azionari ci sembrano solidi. Le valutazioni elevate e il crescente ottimismo degli investitori giustificano tuttavia una gestione attiva dei rischi
Dopo anni di sconforto, spesso ingiustificato, per la crescita mondiale, il ritorno della fiducia nell'economia è ormai generalizzato. Nel T3 2017 il PIL mondiale ha registrato un'accelerazione al +3,75% e potrebbe presto raggiungere il +4% in un clima di ottimismo sostenuto dalla resilienza e dalla diffusione della crescita. L'Italia, a lungo in ritardo, riprende colore con 13 trimestri consecutivi di espansione del PIL, per la prima volta dagli anni 80.

Ma l'ottimismo rappresenta una nuova sfida per la gestione del risparmio, per almeno due ragioni ben note. Innanzitutto, la maturazione del ciclo economico impegna le banche centrali alla normalizzazione monetaria, il che suscita degli interrogativi. Inoltre, il ritorno della fiducia fa salire le attese, con il rischio di eccessi, e quindi di delusioni: è il rischio di un'asimmetria negativa sui mercati.
Rischio 1: i tassi d'interesse
La normalizzazione dei tassi di crescita economica finirà per tradursi in una normalizzazione dell'inflazione e dei tassi d'interesse? Molti osservatori avvertono che i mercati finanziari sottovalutano l'entità del rialzo dei tassi previsto negli Stati Uniti. Un'eventualità che rientra negli scenari di rischio, ma di cui ci permettiamo di dubitare.
Innanzitutto, la Cina approfitterà probabilmente di un buon contesto globale per raffreddare un po' l'economia e procedere alle riforme. Per una volta, il rallentamento cinese potrebbe essere una buona notizia, poiché ridurrebbe i rischi di surriscaldamento mondiale nel 2018.
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