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06/12/2017

marketing

Proteggere il consumatore per tutelare il brand

Sicard (MarkMonitor): le aziende dovrebbero utilizzare l'approccio consumer-centric per rendere il più difficile possibile trovare e acquistare prodotti contraffatti

La lotta per la protezione del brand non è mai davvero finita. Non importa quante azioni si intraprendono, quanti marketplace e annunci sono stati chiusi o quante piattaforme di terze parti vengono monitorate, è impossibile eliminare tutti i casi di violazione.
Detto questo, i brand possono proteggersi dall'impatto delle violazioni, ma per farlo devono concentrare gli sforzi dove l'attività si dimostra più dannosa, ovvero dove i consumatori acquistano..
I brand adoperano già in generale un approccio consumer-centric, dal servizio clienti alle esperienze online e in negozio, per cui ha senso che adottino un approccio incentrato sul consumatore anche per la protezione del brand online.

Proteggere i consumatori benintenzionati

Secondo un recente studio di MarkMonitor, più di un quarto dei consumatori ha, in qualche modo, acquistato inconsapevolmente un prodotto falso o contraffatto, il che rappresenta una notevole perdita in termini di reddito per molti brand autentici.

Un approccio alla protezione del brand incentrato sul consumatore mira a riconquistare queste entrate da quelli che sono i consumatori "benintenzionati", ossia che desiderano acquistare un prodotto originale, individuando come vengono ingannati e indotti a effettuare acquisti di beni contraffatti, lavorando a ritroso per sviluppare una strategia di protezione di successo. Ma come possono i brand raggiungere questo obiettivo?
Innanzitutto, consideriamo il fatto che circa il 91% delle persone non guarda oltre la prima pagina di risultati del motore di ricerca, e il 70% circa non supera la prima pagina dei marketplace. Eliminate dalla vostra strategia i siti web, le pagine e gli annunci che i consumatori non vedono, in questo modo potrete concentrarvi sui trasgressori maggiori.

Perché puntare sui "benintenzionati"?

È importante ricordare che il pensiero di poter essere ingannati non sfiora nemmeno lontanamente la maggior parte dei consumatori, per questo è necessario rimuovere i casi di violazione con maggiore visibilità più rapidamente possibile, altrimenti si devono affrontare dannose conseguenze. Stabilita questa priorità, assicurandosi inoltre che tutti i siti rimasti visibili nei risultati dei motori di ricerca, sui marketplace online e altrove siano legittimi, i proprietari di brand possono assicurarsi di proteggere sia la propria reputazione che i propri consumatori.


Utilizziamo il termine "consumatori benintenzionati", perché esiste una piccola percentuale di consumatori che cerca intenzionalmente prodotti contraffatti. Non sono interessati all'originalità dei prodotti: sono semplicemente alla ricerca del miglior affare. Mentre questi consumatori non sono una priorità, dal momento che è improbabile che acquistino prodotti originali a prescindere, i brand dovrebbero continuare ad utilizzare l'approccio "consumer-centric" per la protezione del brand, per rendere il più difficile possibile trovare e acquistare prodotti contraffatti.

Iniziare con il giusto approccio

Per creare il programma di protezione del brand consumer-centric più efficace possibile, è spesso nell'interesse dei brand lavorare a stretto contatto con provider esterni fidati. Il giusto provider può sfruttare la propria l'esperienza e la competenza per identificare più accuratamente le istanze più evidenti di violazione del brand e affrontarle nella maniera più efficiente.
La ricerca geo-specifica sfrutta migliaia di proxy IP per differenziare i risultati dei motori di ricerca e dei marketplace da un Paese all'altro, aiutando a mitigare il rischio di contraffazione su scala globale.


Alcuni provider possono fornire anche un'analisi del livello delle minacce, utilizzando la data science technology per prevedere gli annunci che più probabilmente violeranno il marchio, aiutando i brand a mettere in atto le misure appropriate il più rapidamente possibile.

Reputazione migliorata e maggior flusso di entrate

La contraffazione e le violazioni online possono avere un impatto paralizzante, con conseguente perdita di entrate, interruzioni di servizio e danni alla reputazione complessiva del marchio. Anche se le minacce non scompaiono mai, possono essere ridotte concentrandosi su ciò che vede il consumatore.
Lavorando a stretto contatto con specialisti nella protezione del brand, come MarkMonitor, si possono individuare le trappole in cui cadono più facilmente i consumatori e combattendole efficacemente i brand possono mantenere una buona reputazione e riconquistare le entrate perse.

Jerome Sicard, Regional Manager di MarkMonitor, un brand di Clarivate Analytics


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