Possibile frenata per il segmento high yield
Iggo (Axa IM): il rialzo dei tassi da parte delle banche centrali può portare a momenti di volatilità e qualche contraccolpo in termini di performance
Siamo solo agli inizi, ma il sell-off dei tassi ha iniziato a riversarsi sugli spread di credito. Gli spread sugli indici credit default swap (CDS) high yield in Europa e Stati Uniti si sono ampliati, come stanno facendo anche i credit spread dei mercati emergenti, anche se finora le oscillazioni non sono state eccessive. È importante che gli investitori high yield capiscano cosa succede quando i rendimenti dei titoli di Stato salgono. La nostra analisi dei rendimenti storici nel mercato americano mostra una correlazione negativa tra il rendimento complessivo dei Treasury e il sovrarendimento del mercato high yield (ovvero la componente del rendimento collegata al premio per il rischio di credito).

Anche nei periodi peggiori per i titoli di Stato, la correlazione resta negativa. Naturalmente, nei periodi di dislocazione del mercato e di aumento della volatilità è probabile che gli investitori high yield subiscano qualche contraccolpo in termini di performance, soprattutto in momenti come questo, quando il premio per il rischio di credito è piuttosto basso. Nel più lungo termine tuttavia il segmento high yield dovrebbe sovraperformare a fronte del rialzo dei rendimenti dei Treasury. E solo quando l’economia inizierà a riflettere un deterioramento dei fondamentali, gli spread high yield inizieranno ad ampliarsi. L’analisi vale anche all’estremo, laddove il rendimento dei Treasury a lunghissima scadenza evidenzia una correlazione negativa con le componenti a più basso rating del mercato high yield.
La situazione opposta di un calo dei rendimenti dei Treasury in una fase di rallentamento economico è associata al sovrarendimento negativo dell’high yield. Lo stesso vale per il debito dei mercati emergenti con lo spread sull’indice in valuta forte che nel tempo manifesta una correlazione negativa con i rendimenti dei Treasury. Il punto è che gli investitori che hanno puntato su prodotti a spread a più alto rendimento nel reddito fisso negli anni del QE potrebbero preoccuparsi se la volatilità dei titoli di Stato persiste. Tuttavia, la sovraperformance delle componenti più rischiose del mercato obbligazionario dovrebbe continuare finché il ciclo non sarà più debole.
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