Elezioni italiane: non c'è rischio sistemico ma neanche speranza di riforme strutturali
Beffy (Exane BNP Paribas): la probabilità di elezioni anticipate in Italia a settembre è diventata improvvisamente molto elevata. Solo Grecia e Portogallo hanno uno spread più alto dell'Italia tra i paesi dell'Eurozona
L'interesse degli investitori è passato dalla Francia all'Italia nella scorsa settimana.
La stampa italiana ha sottolineato la volontà di Renzi di andare ad elezioni anticipate in autunno.
Il rischio di elezioni anticipate è in effetti aumentato improvvisamente.
I maggiori partiti italiani stanno considerando un sistema proporzionale simile al modello tedesco con una soglia di sbarramento per i partiti più piccoli.

Anche se c'è stata l'empasse dei franchi tiratori alla Camera, nel breve termine, questo modello porterebbe all'elezione di Renzi attraverso una coalizione con il partito di Berlusconi (rispettivamente formata dal PD e Forza Italia).
Tecnicamente, elezioni anticipate a settembre sono ancora possibili.
Il maggior ostacolo alle elezioni anticipate è la mancanza di una legge elettorale funzionante.
Ma almeno tre dei maggiori partiti sembra stiano convergendo verso un accordo.
Renzi sta cercando di ritornare sulla scena politica il prima possibile dopo la sconfitta al referendum e quindi vorrebbe delle elezioni sincronizzate con quelle tedesche (pianificate per il 24 settembre).
Anche Berlusconi è aperto alla possibilità di elezioni anticipate ma vorrebbe che gli elettori votassero per un partito e non per una lista.
Grillo del Movimento Cinque Stelle è altrettanto favorevole alle elezioni anticipate, se possibile entro il 10 settembre dato che molti deputati non maturerebbero il vitalizio se le camere venissero sciolte velocemente.
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