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17/05/2017

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Boom di investimenti italiani in Francia nel 2016

Il migliore risultato da 10 anni, con 141 progetti e un aumento del 68%. Con il 29% è la prima destinazione per le nostre imprese

Più di 2000 imprese italiane sono presenti in Francia, dove impiegano più di 100.000 dipendenti. L'anno 2016 si caratterizza da un rafforzamento notevole dell'interesse degli imprenditori italiani per la Francia, con un numero di progetti d'investimento in forte progressione (141 progetti contro 84 nel 2015, in aumento del 68%). L'Italia realizza così il suo migliore risultato degli ultimi dieci anni. Questi 141 progetti consentiranno di creare o mantenere 3228 posti di lavoro in Francia. La Francia si conferma come primo Paese di destinazione dei progetti d'investimento italiani avviati all'estero (29% dei progetti contro 26% nel 2015). Nel 2016, a livello mondiale, sono stati avviati in Francia 1117 progetti esteri: con 141 progetti (13 % del totale), l'Italia si classifica al terzo posto dopo la Germania (17%) e gli Stati Uniti (16%).

Destinazioni

Nel 2016, i progetti d'investimento italiani sono stati avviati su quasi tutto il territorio francese (12 regioni su 13). Tuttavia, due regioni accolgono più della metà dei progetti di origine italiana: l'Ile-de-France, con il 29% dei progetti e Auvergne-Rhône-Alpes (23%).

Seguono poi Provence-Alpes-Côte d'Azur (11%), Hauts-de-France (8%), Occitanie (7%), Pays-de-la-Loire (6%), Nouvelle Aquitaine (6%).

Origine geografica

Più della metà degli investimenti a destinazione della Francia provengono da Lombardia e Piemonte (rispettivamente 31,7% e 21,8% dei progetti). Questo risultato traduce una progressione rispetto alla media degli anni precedenti durante i quali queste due regioni rappresentavano il 46% dei progetti. L'Emilia Romagna, in terza posizione con il 15,5% dei progetti, conferma il risultato degli anni precedenti. Da notare, invece, la forte progressione del Lazio, in quarta posizione con il 9,2% dei progetti rispetto a una media del 3,5% negli anni precedenti. Vengono poi le regioni Veneto (7%), Campania (2,8%), Toscana (2,8%), Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche (2,1% ognuna).

Ripartizione settoriale degli investimenti

Sei settori rappresentano la metà dei progetti: lavorazione dei metalli (9% dei progetti italiani), macchinari (9%), agroalimentare (9%), consulenza e ingegneria (8%), trasporto e logistica (8%), profumeria e cosmetica (6%).

Da notare che nei settori della lavorazione dei metalli e della profumeria-cosmetica, quasi un progetto d'investimento estero su due avviato oltralpe proviene dall'Italia. Per quanto riguarda la natura degli investimenti, le imprese italiane sono particolarmente dinamiche nelle attività di produzione (30% dei progetti) e di consulenza e ingegneria (20%). Tale risultato conferma la presenza storica delle industrie tradizionali italiane sul territorio francese. Seguono poi i centri decisionali (16%) e i punti di vendita (13%). Molto significativa la progressione delle attività di ricerca e sviluppo che permettono alle imprese italiane di classificarsi al terzo posto mondiale con il 10% dei progetti esteri avviati in Francia, dopo gli Stati Uniti e la Germania.

Tipologie d'investimento

Nel 2016, le creazioni di nuovi siti rappresentano un progetto italiano su due (50%) in aumento rispetto al 2015 (46%). Questa tendenza può essere interpretata come un segnale di fiducia sull'evoluzione positiva del mercato francese. Stabilità invece per quanto riguarda le acquisizioni di aziende francesi che rappresentano il 13% dei progetti (12% nel 2015) e i progetti di ampliamento di siti esistenti (37,3% nel 2016 per una media del 35% gli anni precedenti).




Secondo Catherine Colonna, Ambasciatrice di Francia in Italia, "la relazione economica italo-francese è sempre più forte. Ricordo che entrambi i Paesi sono l'uno per l'altro dei partner commerciali fondamentali: la Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore della penisola. Il bilancio 2016 degli investimenti italiani in Francia è la dimostrazione dello spirito imprenditoriale dinamico ed internazionale che caratterizza i dirigenti italiani. Tali risultati dimostrano anche che la Francia è un Paese aperto a tutti gli imprenditori esteri e più particolarmente italiani desiderosi di sfruttare le opportunità offerte dal suo mercato".


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