Secondo gli analisti di Pictet, crescono i rischi di un aumento eccessivo dell'inflazione in America. Se la crescita si manterrà solida, nel 2018 gli investitori dovranno fronteggiare una turbolenza dei prezzi
Si sa, proprio come il tempo anche l'andamento dell'inflazione è difficile da prevedere. Per quest'anno siamo già a conoscenza dei dati che alimenteranno le pressioni sui prezzi negli USA e i cieli sembrano piuttosto sereni. Nulla di cui preoccuparsi finché non si fissa lo sguardo sull'orizzonte, dove iniziano ad addensarsi delle nubi ed entro il 2018 una maggiore crescita economica unita alla politica fiscale espansiva dell'amministrazione Trump potrebbe causare una tempesta.
Crescita economica L'aumento significativo dell'inflazione dipende da numerosi fattori. Primo tra tutti, una forte espansione congiunturale, già in atto. Negli USA l'attività economica ha fatto segnare una netta accelerazione nel secondo semestre 2016 e dovrebbe mantenersi positiva anche nei prossimi mesi. La fiducia dei consumatori è ai massimi da nove anni, mentre la disoccupazione è prossima ai minimi novennali. Il nostro indicatore anticipatore ha raggiunto il livello più alto dal 2014. L'"effetto Trump" dovrebbe stimolare ulteriormente la crescita: il nuovo presidente, infatti, ha promesso di incrementare la spesa per le infrastrutture di 500 miliardi di dollari e tagliare le imposte sulle aziende dall'attuale 35% al 15%. In tale contesto, l'inflazione potrebbe salire rapidamente con tutta una serie di conseguenze, tra cui adozione di toni meno accomodanti da parte della Federal Reserve, inasprimento dei tassi di interesse, apprezzamento del dollaro e pressioni sugli strumenti finanziari più rischiosi.
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