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22/02/2017

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Perché il fattore Energia è determinante per le performance delle imprese

Cavasin (OD&M Consulting): ad alti livelli energetici percepiti nelle aziende corrispondono positive performance economiche, leadership diffusa, processi efficienti e chiari

In un contesto economico difficile come quello che stiamo attraversando, come possono le imprese oggi affrontare il cambiamento per superarlo? Secondo uno studio di Gi Group, multinazionale italiana del lavoro, con la giusta energia.
L'azienda ha realizzato una specifica ricerca - Energy Rich Organization - su un campione di 369 aziende italiane, per valutare quale sia il loro stato energetico attuale (E-state) dimostrando come questo impatti sulle performance all'interno e all'esterno dell'organizzazione.
Lo studio, condotto su Amministratori Delegati, Imprenditori ed HR Director ha evidenziato un posizionamento energetico delle imprese di livello medio alto, con 6,7 punti in media attribuiti alla propria azienda in una scala da 1 a 10: più nel dettaglio, riportando la loro risposta a 5 stadi di riferimento, il 58,8% si è dichiarato Energy High Neutral o Energy Rich, il 30,9% si è definito Energy Neutral, mentre il 10,3% Energy Low Neutral o Energy Poor.
Complessivamente tendono ad attribuire valori di energia maggiori alla propria realtà: le donne (6,9 punti in una scala da 1 a 10 rispetto ai 6,4 degli uomini), i Dirigenti (7,3 rispetto ai 7,0 degli HR e ai 6,2 dei Proprietari), i rispondenti di aziende di grandi dimensioni (7,6 rispetto ai 5,9 delle micro aziende, ai 7,1 delle piccole e ai 7,3 delle medie) e quelli di aziende italiane con sede all'estero (7,4 punti rispetto ai 6,4 delle imprese senza sedi estere e ai 7,2 di divisioni di multinazionali estere).


"L'energia oggi è tra le più importanti risorse organizzative che le aziende hanno a disposizione per crescere e competere sul mercato", afferma Simonetta Cavasin, Amministratore Delegato di OD&M Consulting (società di Gi Group). "La maggior parte sta attraversando un profondo cambiamento e tra i leader sta maturando la consapevolezza di una stretta correlazione tra livelli energetici posseduti e investiti e l'evoluzione della propria azienda. Al crescere dell'energia, infatti, gli ambienti di lavoro sono più aperti, cooperativi ed efficienti, a favore delle performance, come conferma la nostra survey; il fattore ?energia' può rappresentare, pertanto, uno spiraglio e una possibilità concreta per contrastare la crisi globale".
Dalla rilevazione, infatti, 4 dimensioni organizzative (ambiente di lavoro e leadership, risultati organizzativi, valori organizzativi, strategia, struttura e processi) sono risultate correlate in modo positivo all'energia, ovvero maggiore è stato l'accordo dei rispondenti al crescere del livello di Energy attribuito alla propria impresa.
In particolare, i valori più alti di consenso sulle singole voci di queste 4 dimensioni riguardano le aziende Energy Rich (13,3% del campione) che:
a) si riconoscono come ambienti di lavoro cooperativi (con il picco di accordo sostanziale dell'87,5%) in cui la leadership è diffusa e partecipata (al 77,1%);
b) ritengono di avere alta capacità di personalizzare la relazione con i clienti (70,8%), di risposta ai loro bisogni (66,7%), di offrire prodotti/servizi di qualità (77,1%) e hanno registrato negli ultimi 2 anni risultati economici-finanziari alti (53,6%);
c) vivono, inoltre, il cambiamento come un valore chiave (81,3%) e gli errori come occasioni di apprendimento (62,5%);
d) sono, poi, caratterizzate da una strategia che orienta il contributo professionale delle persone (79,2%), da una struttura informale e snella (60,4%) e da processi organizzativi chiari (75%) ed efficienti (85,4%).


Dalla rilevazione, invece, non è emerso un rapporto diretto con l'energia posseduta dalle imprese per le 3 dimensioni persone e lavoro - innovazione - nuove modalità di lavoro "agili".
Per nessuna tipologia di aziende, indipendentemente dal livello di energia, l'autonomia delle persone nella definizione di orari, spazi, contenuti e modalità di lavoro supera il 50%.
Solo nelle aziende Energy Rich oltre la metà dei rispondenti riconosce alle persone l'accesso alla tecnologia per lavorare anche fuori dall'azienda (56,3%).
Da segnalare, inoltre, come questo campione sia caratterizzato anche da alti livelli di produttività, disponibilità di capacità e competenze per l'innovazione, propensione all'impegno e all'assunzione di responsabilità da parte delle persone (tutti e tre i parametri al 64,6% di accordo sostanziale), buon engagement dei dipendenti e autorealizzazione nel lavoro (entrambi al 60,4%); anche la presenza di persone con propensione al rischio è significativamente maggiore rispetto a quella delle altre aziende (47,9% di accordo sostanziale).
Tra le aziende Energy Poor (4,3% del campione), per contro, prevale uno stile di leadership che non favorisce l'autonomia delle persone (25%) e il cambiamento non è considerato come un valore chiave (25%); i risultati sono, di conseguenza, scarsi: solo il 6,3% ha riscontrato risultati economico-finanziari positivi negli ultimi 2 anni.



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