Anche le PMI credono nel welfare aziendale: per il 78% è un'opportunità da cogliere
Keller (Edenred): fondamentale colmare la scarsa conoscenza degli aspetti fiscali e normativi. Centrale il ruolo delle unioni industriali e delle associazioni di imprese
Il welfare aziendale non è più appannaggio esclusivo delle grandi aziende sopra i 250 dipendenti, ma coinvolge sempre di più le PMI italiane.
Cresce la consapevolezza dell'utilità del welfare aziendale anche nelle PMI, che rappresentano la componente produttiva più diffusa nel nostro Paese.
Il 78%, infatti, lo considera un'opportunità , il 15% non si esprime e solo il 7% non lo reputa utile.

E' questo il quadro che emerge dalla Ricerca Doxa-Edenred 2016 sullo stato del welfare aziendale in Italia.
Permangono, tuttavia, una serie di difficoltà allo sviluppo concreto dei piani di flexible benefits nelle piccole imprese.
Per il 42% l'ostacolo principale risiede nella prassi consolidata da parte delle PMI di ricorrere a iniziative di welfare di natura informale piuttosto che contrattualizzata.
Aspetto sottolineato soprattutto dalle aziende al di sotto dei 15 dipendenti.
Il 33% ha indicato nella limitata conoscenza degli aspetti fiscali e normativi una difficoltà rilevante.
Il 32% ha sottolineato come le PMI non facciano "rete" per riprodurre gli stessi vantaggi delle grandi aziende.
Infine, il 19% è convinto che i vantaggi dei piani di welfare abbiano un impatto più forte nelle aziende con un numero elevato di dipendenti.
"Uno dei meriti del nuovo contesto normativo del 2016 è il coinvolgimento delle PMI nella sfera del welfare aziendale, spiega Andrea Keller, AD Edenred Italia.