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21/12/2016

economia

Banche italiane: aiuti di Stato in vista?

Credit Suisse: il Tesoro potrebbe stanziare un fondo di "ricapitalizzazione precauzionale" pubblica (come consentito dalla BRRD). Eviterebbe l'intervento dell'ESM

Secondo un report di Credit Suisse, nell'ultima settimana le banche italiane hanno fortemente rimbalzato di circa il 12,5%, guidando il nuovo rating SX7E (+10,2%), alimentato da breve copertura e le aspettative di un accordo sul potenziale aiuto pubblico tra le banche con i piani di ricapitalizzazione in corso e la BCE.
Il report evidenzia tre opzioni per le banche in difficoltà con i piani di ricapitalizzazione in corso.
Opzione 1 - Ricapitalizzazione di mercato: quella preferibile. Si potrebbe prevedere l'uso del debito per equity swap estesi agli investitori retail; il coinvolgimento di potenziali investitori strategici; e un collocamento privato.
Opzione 2 - In caso di mancanza di investitori interessati a una soluzione di mercato, ci sarebbe una "ricapitalizzazione precauzionale" pubblica, che implica condivisione degli oneri per gli obbligazionisti subordinati. Lo Stato potrebbe comprare il debito subordinato retail o, in alternativa rimborsarlo per "mis-selling" in una fase successiva.
Opzione 3 - Fornisce ancora una volta per il sostegno pubblico senza ripartizione degli oneri ("burden sharing"):  può essere invocato il paragrafo 4 dell'articolo 32 del BRRD nel caso di un "grave turbamento dell'economia di uno Stato membro, per preservare la stabilità finanziaria".


Un paracadute pubblico per risolvere i problemi del sistema bancario italiano

Secondo la stampa nazionale, il Tesoro italiano starebbe studiando un backstop pubblico per risolvere i problemi del sistema bancario italiano. Le dimensioni del fondo pubblico risoluzione potrebbero essere di circa 15 miliardi di euro, che potrebbero essere utilizzati per garantire tutti i piani di ricapitalizzazione delle banche in difficoltà, contribuendo anche a ridurre lo stock di NPL. Il paracadute pubblico potrebbe assumere la forma di una "ricapitalizzazione precauzionale", che implica la condivisione degli oneri.

Ulteriore potenziale volatilità dalla BCE e dall'insediamento del nuovo governo

"A nostro avviso - continua il report di Credit Suisse - una soluzione di mercato per le banche in difficoltà che coinvolga ricapitalizzazione o bail-out è l'opzione migliore, ma anche la più improbabile. C'è da aspettarsi una 'ricapitalizzazione precauzionale' pubblica una volta che il nuovo governo sarà insediato (ed è in grado di approvare i decreti straordinari) e la BCE ufficialmente regoli la materia.


Un paracadute pubblico potrebbe essere molto positivo per il settore, in quanto potrebbe contribuire a ridurre il rischio sistemico.
Ma il finanziamento del sostegno statale pone una domanda: 15 miliardi di euro non sono molti rispetto al PIL e il debito pubblico italiano, ma potrebbero avere un impatto sul deficit. Mentre l'aiuto 'esterno' (cioè l'ESM) implicherebbe pesanti condizionamenti.
Ci aspettiamo un'ulteriore volatilità a breve termine per il settore fino a che le incertezze riguardanti la ripartizione degli oneri saranno dissipate".

 


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