Gli italiani sono tra i piu' connessi in Europa con il mondo digitale
Tedeschi (Osborne Clarke): il 66% si dichiara disponibile a condividere le informazioni circa le proprie abitudini di acquisto ma si aspetta di avere qualcosa in cambio
I consumatori europei sono sempre più connessi e gli italiani non fanno eccezione. E' quanto emerge dall'indagine "The European Connected Consumer: a life online" realizzata dallo studio legale Osborne Clarke che analizza il comportamento dei consumatori di alcuni dei principali Paesi europei, fra cui l'Italia, in tre distinti settori: l'utilizzo dei nuovi dispositivi mobili e l'impatto che hanno nella vita di tutti i giorni; l'utilizzo dei sistemi di pagamento online e mobili; in generale l'impatto che le nuove tecnologie possono avere nella vita di tutti i giorni.

L'Italia è il Paese con la percentuale più alta (55% a fronte del 41% della media europea) di intervistati che dichiara di utilizzare dispositivi quali fitness e health tracker. Il 58% degli intervistati valuta con favore la possibilità che le informazioni generate siano utilizzate per ottenere un consulto medico virtuale al posto di uno reale - anche in questo caso si tratta della percentuale più alta a livello europeo - a fronte di un 48% che manifesta preoccupazione circa la possibilità che le informazioni personali possono essere condivise con soggetti di altri paesi. La ragione principale che spinge gli italiani a guardare con favore al ricorso al medico virtuale è la possibilità di avere un accesso più rapido a un professionista (73%)
Secondo Edoardo Tedeschi, partner di Osborne Clarke e Head of Digital Business, "non sorprende il dato relativo ai consumatori italiani che da tempo ormai sono fra i più attratti dall'utilizzo delle nuove tecnologie che possano essere di aiuto nel migliorare la propria salute e lo svoglimento di attività fisica, anche attraverso il ricorso a medici virtuali".
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