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30/11/2016

digital

Gli italiani sono tra i piu' connessi in Europa con il mondo digitale

Tedeschi (Osborne Clarke): il 66% si dichiara disponibile a condividere le informazioni circa le proprie abitudini di acquisto ma si aspetta di avere qualcosa in cambio

I consumatori europei sono sempre più connessi e gli italiani non fanno eccezione. E' quanto emerge dall'indagine "The European Connected Consumer: a life online" realizzata dallo studio legale Osborne Clarke che analizza il comportamento dei consumatori di alcuni dei principali Paesi europei, fra cui l'Italia, in tre distinti settori: l'utilizzo dei nuovi dispositivi mobili e l'impatto che hanno nella vita di tutti i giorni; l'utilizzo dei sistemi di pagamento online e mobili; in generale l'impatto che le nuove tecnologie possono avere nella vita di tutti i giorni.
L'Italia è il Paese con la percentuale più alta (55% a fronte del 41% della media europea) di intervistati che dichiara di utilizzare dispositivi quali fitness e health tracker. Il 58% degli intervistati valuta con favore la possibilità che le informazioni generate siano utilizzate per ottenere un consulto medico virtuale al posto di uno reale - anche in questo caso si tratta della percentuale più alta a livello europeo - a fronte di un 48% che manifesta preoccupazione circa la possibilità che le informazioni personali possono essere condivise con soggetti di altri paesi.

La ragione principale che spinge gli italiani a guardare con favore al ricorso al medico virtuale è la possibilità di avere un accesso più rapido a un professionista (73%)
Secondo Edoardo Tedeschi, partner di Osborne Clarke e Head of Digital Business, "non sorprende il dato relativo ai consumatori italiani che da tempo ormai sono fra i più attratti dall'utilizzo delle nuove tecnologie che possano essere di aiuto nel migliorare la propria salute e lo svoglimento di attività fisica, anche attraverso il ricorso a medici virtuali".
Gli utenti italiani sono anche quelli che in percentuale più alta si dichiarano a proprio agio nel condividere informazioni personali quando effettuano acquisti online (nome, indirizzo, email, numero telefonico, data di nascita). Il 66% dei nostri connazionali afferma di non avere problemi a fronte di una media europea del 53%. Italiani disponibili a condividere le proprie informazioni personali ma a patto di ricevere qualcosa in cambio, come offerte o raccomandazioni di acquisto personalizzate basate sulla propria esperienza di acquisto. Solo in materia di pagamenti gli italiani si dimostrano essere i più riluttanti all'utilizzo di nuove tecnologie contactless: solo il 26%, percentuale più bassa fra quella dei Paesi presi in esame, dichiara di averla utilizzate negli ultimi tre mesi; il 44% addirittura risponde di non aver mai utilizzato una app per pagare acquisti.


Il favore con cui gli italiani guardano all'utilizzo delle nuove tecnologie è confermato anche dalla percentuale particolarmente elevata (70%) di acquirenti favorevoli a utilizzare una fitting room virtuale che suggerisca abbinamenti di colori e modelli diversi quando si effettuano prove in un negozio.
In Italia, infine, anche le percentuali più elevate di chi vedrebbe con favore per la consegnadelle merci l'utilizzo di droni (67%) o il ricorso a veicoli senza autista (54%).
Edoardo Tedeschi prosegue: "L'interesse che i consumatori in generale e gli italiani in particolare hanno manifestato nei confronti delle nuove tecnologie è anche confermato dal boom dell'eCommerce. In generale tutte queste nuove tecnologie sono pensate per migliorare la vita di tutti i giorni ma non sono esenti da possibili insidie o rischi causati anche da possibili hacker attack. Il tema della privacy e della gestione dei dati è certamente fra quelli più dibattuti unitamente alla problematica legata alle tecnologie di automazione dell'execution contrattuale (vedi blockchain). E' quindi necessario mettere a punto strumenti di protezione adeguati che tutelino il consumatore sotto ogni aspetto".



Tra le altre evidenze emerse dal report relative all'Italia:
- Il 37% degli italiani effettua la maggioranza dei propri acquisti online (percentuale più alta fra i paesi presi in esame);
- Il 63% dei consumatori è disponibile all'utilizzo di tecnologie interattive per gli acquisti in-store.
L'indagine ha interessato 7.000 consumatori di sette differenti paesi europei: UK, Germania, Spagna, Italia, Francia, Belgio e Paesi Bassi.

Copia del report è disponibile al link: http://connectedconsumer.osborneclarke.com/


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