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23/11/2016

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Dopo la Brexit l'M&A europeo registrera' una riduzione nei prossimi 12 mesi

Cavasola (CMS): l'Italia, anche se in un mercato previsto in calo, è ancora considerata una meta di rilievo per le operazioni transfrontaliere

La decisione del referendum inglese che ha visto prevalere il "Leave" non interessa solo gli scambi commerciali in senso stretto, ma anche altri mercati. L'interesse per operazioni di M&A in Europa ha subito un rallentamento a seguito della decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione Europea, secondo quanto emerso nella quarta edizione dell'European M&A Outlook, pubblicato da CMS in collaborazione con Mergermarket.
Il rapporto ha raccolto le opinioni di 230 manager europei, operanti in aziende e società di private equity, sia prima che dopo il referendum del Regno Unito del 23 giugno.
All'indomani del voto sulla Brexit, il 66% degli intervistati - contro il 18% pre-referendum - ritiene che l'M&A europeo registrerà una riduzione nei prossimi 12 mesi.
Inoltre, mentre prima del 23 giugno solo il 23% degli intervistati si sentiva meno ottimista sui livelli dell'attività europea di M&A di quanto lo fosse l'anno passato, a seguito dell'esito del referendum, il 90% ha affermato di essere meno ottimista sulle prospettive delle operazioni europee rispetto all'anno precedente.


Nonostante la volatilità e l'incertezza, vi è spazio per un cauto ottimismo. Secondo Pietro Cavasola, Partner dello Studio e responsabile del dipartimento Corporate M&A di CMS in Italia, "il trend dei dati di M&A in Europa risulta in linea con quelli mondiali dell'M&A, che sono assimilabili, sia per valore che per volume, all'attività del 2013 rispetto ai picchi del 2014 e 2015. L'Italia, anche se in un mercato dell'M&A previsto in calo, è ancora considerata una meta di rilievo per le operazioni transfrontaliere".
Un potenziale vantaggio del voto della Brexit per i buyer è il suo effetto sul prezzo dei target, specie quando questo è situato o fa capo ad un venditore in Gran Bretagna. A seguito della Brexit, il 54% degli intervistati - contro il 39% del pre-Brexit - ha affermato che in Gran Bretagna una certa svalutazione dei target sarà uno dei maggiori driver per le acquisizioni.
I manager intervistati ritengono, inoltre, che in Europa le operazioni transfrontaliere aumenteranno sia in termini di volume che di valore nei prossimi 12 mesi. Circa i 4/5 si aspettano più M&A transfrontalieri in Europa nel prossimo anno mentre il 61% ritiene che il valore di queste operazioni aumenterà.


Gli acquirenti cinesi, in particolare, continueranno ad essere molto attivi nelle acquisizioni anche in Italia.
Nel frattempo, il settore tecnologico potrebbe rivelarsi il catalizzatore stimolante del mercato M&A nell'Europa del post-Brexit. Infatti, la stragrande maggioranza degli intervistati (80%) afferma come i settori IT e IP sono il loro principale obiettivo di M&A europeo.


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