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07/09/2016

economia

La caduta degli dei delle lancette

Quelenn (Swissquote): la supervalutazione del franco svizzero fa crollare il mercato degli orologi. Hong Kong e Francia le piazze peggiori. Colpa anche della più severe politiche delle regalie

Sembra inarrestabile la discesa delle esportazioni di orologi svizzeri. Il dato di luglio diffuso poco fa dalla Federazione dell'industria svizzera degli orologi ha messo in risalto un calo significativo del 14,2% anno su anno. A segnare la maggiore debacle è la piazza cinese con Hong Kong in perdita del 32,7% (diciottesimo mese consecutivo in calo per la regione asiatica). Per quanto anche in Europa le cose non vadano meglio con la Francia che fa segnare -27,8% (una discesa certamente imputabile anche ai timori e alle angosce crescenti a seguito degli ultimi attentati terroristici), è indubbio che sia proprio il trend asiatico quello che preoccupa maggiormente i produttori elvetici, colpito duramente dalle recenti misure che regolano in maniera più severa la politica delle regalie. In mezzo a questo calo generalizzato soffrono tutte le fasce di prezzo, in particolare gli orologi sotto i 200 e quelli sopra i 3000 franchi.
La principale ragione per cui la domanda di orologi è calata in tale misura è sicuramente riconducibile alla supervalutazione del franco svizzero, tanto che è molto difficile riuscire a prevedere una sua ripresa finchè la moneta rimane così alta.

D'altra parte, le pressioni in vendita sull'euro non possono certo considerarsi terminate in quanto gli investitori si attendono nuovi stimoli dalla Bce, senza considerare il fatto che anche il rallentamento economico cinese potrebbe rivelarsi peggiore del previsto.
Pur tuttavia, il bicchiere non è solo mezzo vuoto in quanto la bilancia commerciale svizzera rimane ancora molto positiva per quanto si sia ridotta a 3,55 a 2,93 miliardi di franchi. In altre parole, ciò significa che la situazione è ampiamente sotto controllo e importare un po' di inflazione potrebbe rivelarsi una soluzione vincente, per quanto possa comportare un sacrificio per le esportazioni. Con sempre maggiori prove dei danni provocati dal Super-franco all'economia domestica, non possiamo che aspettarci ulteriori pressioni sulla BNS affichè provveda a tenere sotto controllo l'apprezzamento della moneta. Per quanto la banca centrale svizzera abbia già esaurito la gran parte delle misure di politica monetaria a sua disposizione.

Yann Quelenn, analista di Swissquote


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