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15/06/2016

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La liquidita' delle imprese in Est Europa a rischio indebolimento

Mancini (Atradius): capita a causa di una maggiore esposizione al rischio di credito commerciale dall'estero. Non pagato alla scadenza il 40,8% del valore totale delle fatture all'export emesse dalle imprese dell'Europa dell'Est. Attenzione a Turchia e Polonia

Le previsioni per l'economia dell'Est Europa indicano una prosecuzione della crescita dell'1,1% nel 2016. Tuttavia il quadro delle insolvenze nell'area resta irregolare. La tendenza all'aumento dei ritardi di pagamento su fatture emesse nei confronti dei clienti all'export rischia di indebolire la liquidità delle imprese nelle principali economie dell'Est Europa.
L'edizione di maggio 2016 del Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale riporta i risultati di un'indagine condotta tra le imprese in Est Europa, cui è stato chiesto di condividere la loro esperienza in materia di ritardi di pagamento su fatture commerciali da loro emesse sul mercato domestico ed all'export, di strumenti di credit management utilizzati per proteggere il business, di conseguenze dei ritardi di pagamento sulla loro attività. Ne esce un quadro di potenziale indebolimento della liquidità delle imprese in Est Europa, causato da un rallentamento dei tempi medi d'incasso delle fatture commerciali, che per il 20% degli intervistati nella regione potrebbe verificarsi nell'arco dei prossimi dodici mesi.


Lo studio condotto da Atradius evidenzia che, rispetto allo scorso anno, questo potenziale indebolimento di liquidità delle imprese in Est Europa è riconducibile perlopiù ad una maggiore esposizione al rischio di credito su fatture commerciali emesse verso l'estero. Cresce infatti del 19% il valore totale medio delle fatture commerciali all'export non pagate dai clienti alla scadenza (dal 34,2% dello scorso anno all'attuale 40,8%). Si registra invece un aumento del 9% del valore totale medio delle fatture commerciali non pagate alla scadenza da parte dei clienti sul mercato domestico (45,0% rispetto al 41,2% dello scorso anno).
Ancora insoluto a 90 giorni dalla scadenza originaria della fattura è risultato oltre il 20% del valore totale delle fatture commerciali sull'estero emesse dagli intervistati a livello regionale. Questa percentuale arriva al 26,4% in Turchia, toccando il 29,8% in Polonia. Non sorprende che proprio questi due Paesi registrino le più alte percentuali d'intervistati (33% in Turchia e 27% in Polonia) che esprimono timore per probabili impatti negativi di un allungamento dei tempi medi d'incasso delle fatture commerciali sulla redditività del business.


La maggiore esposizione delle imprese dell'Est Europa al rischio di credito commerciale, in particolare su fatture estere, ha già avuto conseguenze anche sui rapporti con i propri fornitori: circa il 30% degli intervistati (il 25% in Europa Occidentale) ha pagato i fornitori in ritardo a causa del rallentamento nei pagamenti da parte dei propri clienti; l'11% degli intervistati (a fronte di un 7,6% in Europa occidentale) ha affermato che i ritardi di pagamento su fatture ha interrotto la crescita della propria attività.
Secondo Andreas Tesch, Chief Market Officer di Atradius N.V., "si prevede, per il 2016, un rallentamento della crescita economica globale che si attesterà al 2,4%, rispetto al 2,6% dello scorso anno. In assenza di un significativo impulso alla crescita, ci troviamo davanti a un altro anno di elevati livelli di insolvenza e di rischio credito commerciale. Nella gran parte delle economie avanzate non sono previsti miglioramenti significativi, mentre si parla di aumento nella maggior parte dei Paesi emergenti. Limitare il rischio di mancato pagamento attraverso una strategia di gestione dei crediti, che comprenda una tutela assicurativa, può rappresentare un valore aggiunto nel proteggere la redditività aziendale".



L'analisi viene confermata da Massimo Mancini, country manager Atradius per l'Italia, che aggiunge: "il potenziale indebolimento di liquidità atteso dalle imprese dell'Est Europa, a causa dei ritardi di pagamento dei clienti esteri, potrebbe tradursi in un peggioramento dei loro comportamenti di pagamento nei rapporti commerciali, soprattutto a livello transnazionale. Si sente, quindi, ora più che mai l'importanza, per i nostri esportatori, di tutelare la redditività d'impresa con strumenti di tutela del credito commerciale che permettano di operare con le controparti estere al riparo da rischi".


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