Dal quartier generale di Rosà (Vi) e Udine le schede elettroniche progettate in Italia e prodotte all'estero vanno in tutto il mondo, fornendo servizi globali con elevati standard di qualità
Pensare come una PMI di qualità e agire come una multinazionale, delocalizzando la produzione e mantenendo cuore e cervello in Italia.
E' la ricetta vincente di AGS, azienda italiana leader nel comparto subfornitura avanzata per i settori dell'elettronica e dell'elettromeccanica.
Ne abbiamo parlato con Denis Vigo, fondatore di AGS insieme con Renato Comelli (nella seconda foto).
Qual è il vostro modello di business?

Lavoriamo con la cura di un artigiano ma ci muoviamo come una multinazionale.
Questo il modello di business che ha portato al successo AGS, azienda con sede a Rosà (Vi) e a Udine, che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell'elettronica e dell'elettromeccanica.
AGS ha fatto segnare l'anno scorso la crescita record del 43%.
Come spiega la vostra filosofia aziendale
Credo molto nel Made in Italy e credo molto nel valore aggiunto che, come italiani, sappiamo dare a quello che facciamo.
Il concetto del Made in Italy è stato applicato nel fornire un servizio globale e un prodotto completo che va dalla progettazione alla consegna, lavorando con produttori dislocati in tutto il mondo, con un accurato controllo qualità e il tutto gestito sempre in Italia.
Siamo così passati dal Made al Brain in Italy.

Il target di AGS, partendo dal Nordest, è di estendere la propria rete commerciale in Europa, Asia, Stati Uniti e Brasile.
Ma il cuore pulsante resta in Italia, resta nel nostro territorio al quale siamo profondamente legati partecipando a numerose iniziative di solidarietà e sostenendo alcune attività sportive.
Con 16 dipendenti in Italia (la metà assunta nell'ultimo anno) e le altre 150 persone che lavorano nell'indotto, AGS ha registrato un incrementato del fatturato del 2015 di oltre il 40% rispetto al 2014, arrivando a movimentare oltre 20milioni di unità di prodotti.
La crescita aziendale è stata lenta ma progressiva.
Da quando nel febbraio 2004 abbiamo dato vita ad AGS abbiamo posto attenzione alla sviluppo di una struttura che potesse essere solida e in grado di recepire tutte le richieste del mercato.
Operate in settori particolarmente affollati, come riuscite ad emergere?
Sono due i settori di operatività dell'azienda: una divisione è dedicata al mondo delle schede elettroniche - PCB - e delle tastiere, l'altra a quello degli stampi a iniezione e stampaggio di materiale plastico.
Produciamo principalmente in Cina, dove del resto viene prodotto l'80% delle schede elettroniche mondiali.
Alla produzione però abbiniamo una gestione tutta italiana: la sede centrale è in Italia, qui viene fatta la progettazione e lo sviluppo, mentre il controllo qualità viene effettuato direttamente presso le sedi dei nostri fornitori dal nostro personale italiano.