La digital economy si basa sulla fiducia nella sicurezza dei dati personali
Dal Cin (Accenture): acquisire fiducia nell'ambito della protezione e nella gestione delle informazioni dei propri clienti diventa un elemento distintivo della reputazione aziendale, nonché un vantaggio competitivo nel proprio mercato
Il caso che vede contrapposte Apple e governo americano sull'accesso ai dati del cellulare di un terrorista, ha riaperto la delicata questione del "digital trust". Questo non è un problema che coinvolge solo la fiducia nelle istituzioni USA (o di qualsiasi Paese), ma riguarda l'essenza stessa della percezione del trattamento e della sicurezza dei dati personali che ciascuno di noi affida alla rete. E se pensiamo poi alle possibilità infinite degli smartphone (dal banking ai pagamenti, dai social ai documenti personali) ecco che la raccolta e la sicurezza dei nostri dati diventa un fattore cruciale. E le aziende non sono certo avolse dal problema.

Un report di Accenture segnala che l'utilizzo dei dati personali dei consumatori da parte delle imprese rappresenta un'area di rischio e raccomanda strategie e principi per proteggere adeguatamente le informazioni, costruire fiducia e, contemporaneamente, far crescere il loro business.
Il rapporto, "Guarding and Growing Personal Data Value", riconosce i vantaggi di utilizzare i dati personali per sostenere l'innovazione nel servizio al cliente, lo sviluppo del prodotto e lo sviluppo del mercato. Tuttavia, esso identifica anche le crescenti sfide che le aziende devono affrontare in materia di trattamento dei dati, a seguito di un mutato atteggiamento delle parti interessate, quali i clienti, gli enti regolatori e gli organismi di controllo.
Ci sono cambiamenti in atto nelle percezioni, nelle preferenze, nelle normative e nei possibili attacchi. Una buona gestione e una tutela efficace dei dati personali sono fondamentali per stabilire un sentimento di fiducia in ambito digitale.
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