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10/02/2016

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Perché investire nelle societa' benefit

Dentoni-Litta (Orrick): come l'esperienza negli Stati Uniti dimostra, una società con questa forma ibrida potrebbe essere più appetibile o interessante per gli investitori e consumatori

Dopo tanto parlarne, ecco uno strumento che sulla carta permetterà di coniugare profit e non profit, fare utili, e produrrà ricadute sociali, ambientali e culturali.
Stiamo parlando della società benefit (SB), forma societaria ibrida, la cui disciplina è contenuta nei commi 376-384 della legge di stabilità 2016. Uno strumento che sulla carta dovrebbe permettere di fare utili, ci mancherebbe, ma al tempo stesso di soddisfare le legittime aspettative che da sempre più parte della società vengono verso tematiche ambientali, sociali e di ridistribuzione degli utili.

Ma cosa sono le società benefit?

"Sono delle società di persone o di capitali che hanno una duplice finalità, società che nell'esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di perseguire il profitto, perseguono anche finalità di beneficio comune, e operano in modo da bilanciare l'interesse dei soci ad ottenere una remunerazione dal loro investimento, con quello delle persone, comunità, territorio, ambiente, e altri portatori di interesse, al raggiungimento del beneficio comune", spiega Annalisa Dentoni-Litta, Partner dello studio legale internazionale Orrick.



Qual è l'origine della figura e quali sono le caratteristiche principali?

Le società benefit nascono negli Stati Uniti d'America nel 2010, per la precisione nel Maryland. Ad oggi 32 Stati americani hanno attuato il modello delle benefit corporations all'interno delle proprie leggi in materia societaria. Ciò che contraddistingue una società benefit dalle altre società è l'intento di coniugare l'idea di profitto, tipico delle società for profit, con il perseguimento di una o più finalità di beneficio comune.
La società deve modificare il proprio statuto al fine di inserire tale duplice scopo nel proprio oggetto sociale. La legge richiede inoltre che la società benefit individui al proprio interno un soggetto responsabile a cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune. Inoltre, ogni anno la società benefit dovrà redigere una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, che dovrà includere la descrizione degli obiettivi specifici, modalità e azioni poste in essere per il perseguimento delle finalità di beneficio comune, la valutazione dell'impatto generato da tali azioni, nonché una descrizione dei nuovi obiettivi che la società intenderà perseguire nell'esercizio successivo.



Quali soggetti possono ricorrere e con quali vantaggi a questa forma societaria?

"Possono costituirsi in forma di società benefit tutte le società di cui al libro V, titoli V e VI del codice civile, tra cui le società di persone (società semplice, società in nome collettivo e società in accomandita semplice), le società di capitali (società a responsabilità limitata, società per azioni e società in accomandita per azioni), nonché società cooperative e le mutue assicuratrici.
Per quanto attiene ai benefici, la legge non prevede vantaggi o benefici di tipo economico o fiscale per il solo fatto di diventare società benefit. Si tratta di una scelta volontaria della società che sia interessata a perseguire il nuovo modello.
Come l'esperienza delle società negli Stati Uniti dimostra, una società benefit potrebbe essere più appetibile o interessante per gli investitori e consumatori. Con il passare del tempo, una volta che si sarà affermato il modello delle società benefit, e la denominazione società benefit o SB sarà sempre più riconoscibile, tale denominazione contribuirà ad accrescere la reputazione di cui l'azienda gode sul mercato, e questo potrebbe sicuramente rappresentare un vantaggio competitivo rispetto ad altre imprese", conclude Dentoni-Litta.


Federico Unnia @federicounnia - Consulente in comunicazione


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