"Il panorama dei rischi per le aziende sta mutando poiché molti settori industriali stanno vivendo una trasformazione importante", spiega il CEO di AGCS Chris Fischer Hirs (nella foto).
"Le nuove tecnologie, l'aumento della digitalizzazione e l'Internet delle cose' stanno modificando il comportamento degli imprenditori e influenzando l'operatività industriale e i modelli di business.
Tutto questo apre per le imprese moltissime opportunità, ma vi è la necessità di una risposta ad ampio raggio.
In quanto assicuratori, dobbiamo collaborare con i nostri clienti per aiutarli ad affrontare queste nuove sfide in modo completo".
Un mercato sfidante
Più di un terzo delle risposte (34%) ha indicato l'evoluzione del mercato, quali l'aumento della concorrenza o la volatilità/stagnazione, come uno dei tre principali rischi aziendali del 2016, portando questa nuova tipologia di rischio al secondo posto.
L'evoluzione del mercato è particolarmente sentita in settori come l'engineering, i servizi finanziari, la produzione, il marittimo, il farmaceutico e i trasporti, per i quali si colloca fra i tre principali rischi aziendali.
Inoltre rappresenta una delle due principali preoccupazioni in Europa, Asia Pacifico e Africa & Medio Oriente.
Molte aziende si trovano ad affrontare un numero crescente di ostacoli che minacciano la loro redditività e talvolta anche i loro modelli di business.
"Le aziende cercano continuamente di rimanere attrattive con il cliente e di emergere in un ambiente competitivo e in rapida evoluzione, creando nuovi prodotti, servizi o soluzioni innovative", spiega Bettina Stoob, Head of Innovation di AGCS.
"I cicli di innovazione stanno diventando sempre più brevi, le barriere per l'accesso al mercato sono sempre più deboli; la digitalizzazione è in rapido aumento e vengono adottate nuove tecnologie disruptive per contrastare l'ingresso nel mercato di start-up sempre più agili".
Nel contempo, le aziende devono anche far fronte a cambi o novità nella legislazione, e devono così aumentare i requisiti di sicurezza o le limitazioni all'import/export.
Attacchi informatici sempre più sofisticati
Un'altra crescente preoccupazione per le aziende a livello globale è caratterizzata dagli incidenti informatici, che comprendono cyber-crime e violazioni dei dati, ma anche guasti IT.
Con il 28% delle risposte, gli incidenti informatici sono aumentati di ben 11 punti percentuali rispetto all'analisi precedente, passando per la prima volta dalla quinta alla terza posizione.
Cinque anni fa, nel primo report Allianz Risk Barometer, gli incidenti informatici erano considerati come fattore di rischio da appena l'1% degli intervistati.
Secondo l'analisi, a seguito di un incidente informatico le principali cause di perdita economica per le aziende riguardano la perdita di reputazione (69%), l'interruzione delle attività (60%) e la richiesta di indennizzo a seguito di violazione dei dati (52%).
Le aziende sono quindi sempre più preoccupate dalla crescente pericolosità degli attacchi informatici.
"Gli attacchi degli hacker stanno diventando sempre più mirati, durano più a lungo e possono provocare un'invasione continua", spiega Jens Krickhahn, esperto di assicurazioni informatiche per AGCS.
Se gli attacchi informatici stanno aumentando per frequenza e gravità, le aziende non devono sottovalutare la pericolosità di un guasto operativo nei settori altamente digitalizzati e connessi.
"Un semplice guasto tecnico o un errore da parte di un utente può dar luogo ad un importante blackout del sistema IT, provocando danni alla produzione o alle supply chain" afferma Volker Muench, esperto AGCS di property underwriting.
"Una maggiore attenzione e un migliore controllo dei sistemi sono necessari per evitare grandi perdite informatiche per BI", dichiara Krickhahn.
Interruzione delle attività: l'instabilità geopolitica provoca disagi
L'interruzione delle attività rimane il pericolo principale per il quarto anno consecutivo, indicato dal 38% del campione.
In effetti le perdite per BI nelle aziende stanno aumentando e rappresentano, rispetto al decennio scorso, una percentuale maggiore delle perdite complessive, e spesso superano ampiamente le perdite materiali dirette, come mostra l'analisi AGCS sugli indennizzi assicurativi.
Le cause principali di interruzione delle attività temute dalle aziende sono le catastrofi naturali (51%), seguite dagli incendi/esplosioni (46%).
Tuttavia, secondo i dati del sondaggio, le aziende multinazionali si preoccupano sempre più dell'impatto negativo dell'instabilità geopolitica, poiché guerre o sommosse possono influire sulle loro supply chain, mentre i dipendenti o i beni possono essere oggetto di atti terroristici.
"Le aziende, nel 2016 e negli anni successivi,dovranno prepararsi ad affrontare un'ampiagamma di eventi negativi", afferma Axel Theis, Membro del board di Allianz SE.
"Il crescente impatto della globalizzazione, della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica crea infatti problemi crescenti".
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