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20/01/2016

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Come comportarsi quando si chiede un investimento ad un venture capital

Grazioli (P101): lo startapper deve essere molto preparato sulla propria idea imprenditoriale. In un'ora si gioca tutto. Qualche suggerimento su cosa fare e, soprattutto, su cosa non fare

Anche in Italia stiamo finalmente assistendo ad una crescita di investimenti nelle startup (133 milioni di euro, nel 2015 +32% rispetto al 2014). Un trend che deve essere seguito e cavalcato non come fenomeno di passaggio ma come dato di fatto strutturale a cui dare intensità e continuità abituandoci a pensarlo con un orizzonte di lungo periodo.
Ecco allora che un potenziale startupper, per vivere appieno questo momento positivo, deve per prima cosa prepararsi ad affrontare potenziali investitori con il giusto approccio, per far veramente parte di questa grande evoluzione.
La presentazione della propria idea imprenditoriale al Venture Capital è fondamentale, infatti l'ora a disposizione sarà cruciale per gli incontri successivi che porteranno al potenziale investimento che potrebbe determinare il proprio futuro e successo. Perciò, ecco di seguito pochi consigli su cosa fare e non fare al primo incontro.
Per prima cosa, è bene presentarsi senza chiedere al fondo di firmare un Non Disclosure Agreement (NDA). Il fondo non ha intenzione di utilizzare le idee presentate, al contrario, sta probabilmente già analizzando altre opportunità simili alla tua e/o lo farà.


Un "pitch deck" ben strutturato in cui venga indicata la visione, la strategia, il mercato di riferimento, i dati economici, le strategie di sales&marketing, ma anche l'utilizzo dei fondi è sicuramente un ottimo punto di partenza. Un pitch curato nei nei dettagli: la qualità del lavoro descrive la qualità che ci si aspetta dalla propria azienda. E' necessario poi sottolineare di aver capito quanto sia importante creare un ottimo management team, completo o in via di formazione, con tutte le figure chiave per supportare lo sviluppo del progetto coerentemente con la strategia della società.

Il fattore execution

Fondamentale, inoltre, è evidenziare il processo di realizzazione pratica dei concetti proposti, infatti il segreto di una storia di successo è nell'execution più che nella sola idea. Quindi, è cruciale saper spiegare come si perseguiranno concretamente i propri obiettivi e come si affronteranno le infinite decisioni di gestione ordinaria.

Se l'execution manca, non ci sarà continuità tra l'idea e l'attuazione sul campo.
Non bisogna mai dichiarare: "La monetizzazione non è importante, voglio solo creare una grande user experience". Questa è una frase che in pochi possono permettersi: quindi, se di cognome non si fa Zuckerberg, Dorsey, Page o Brin, è meglio che il proprio progetto si basi su un business model molto solido.
Molto spesso gli investitori chiederanno un approfondimento sui dati indicati nel pitch deck. Per questo, sarà importante essere preparati e rispondere trasmettendo la profonda conoscenza del proprio settore, dei competitors, così come degli investitori che hanno finalizzato investimenti in società concorrenti e/o simili, ma soprattutto sottolineare come il fondo di Venture Capital che si sta incontrando possa avere il giusto "fit" per la nuova società.

Essere flessibili

E' necessario poi essere aperti al confronto, anche se non si è d'accordo con l'investitore che si ha di fronte. In caso di completamento dell'operazione, il fondo diventerà azionista della società e un compagno di viaggio per anni e, come tale, le interazioni dovranno essere costruttive e rispettose delle idee altrui.


E' per questo che non si deve essere arroganti e ostinati. E' il caso, quindi, di non insistere troppo sullo stipendio o sul mantenere la quota di maggioranza in società: i fondi di venture capital non investono in startup focalizzate su lifestyle business, bensì in società di successo in grado di moltiplicare ("X" volte) gli investimenti del fondo.
Inoltre, è bene non tentare di coprire o alterare la realtà, così da non contraddirsi e raggiungere prima il risultato.
Infine, a conclusione dell'incontro è sempre apprezzata una breve identificazione dei probabili "next steps" e dei risultati presumibili emersi dal confronto con i potenziali futuri azionisti.
Pochi suggerimenti, ma sicuramente utili per cercare di cogliere l'opportunità che può cambiare la vita di un giovane - e perché no,… non più giovane - nuovo imprenditore.

Glenda Grazioli, Investment Team del fondo di Venture Capital P101

 


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