Le economie emergenti ostacolano la ripresa globale
Brender (Candriam): la crescita sta rallentando e le preoccupazioni per il debito sono in aumento. Il mondo sta ancora lottando con le pressioni deflazionistiche, e sono rimasti disponibili ben pochi ammortizzatori nel sistema economico globale
Secondo Candriam Investors Group, anni di stimoli al credito a sostegno della domanda interna hanno lasciato molte economie emergenti, inclusa la Cina, in una situazione delicata mentre si registra un rallentamento della crescita.
Anton Brender, Capo Economista di Candriam, ha infatti affermato che "le economie emergenti appaiono destinate a vivere un periodo travagliato anche nel 2016.
Da tempo stanno cercando di spostare la focalizzazione dalle esportazioni alla domanda interna quale fattore trainante della crescita economica, transizione verso un nuovo modello di crescita difficile da implementare.

Gli stimoli ai consumi e agli investimenti, basati su finanziamenti a tassi contenuti, non sembrano produrre più gli effetti desiderati a causa del raggiungimento del punto di saturazione.
La crescita sta rallentando e le preoccupazioni per il debito sono in aumento.
Inoltre, il crollo dei prezzi delle commodity ha reso precaria la situazione di alcuni paesi come il Brasile".
Dal 2001 l'incidenza del debito sul prodotto interno lordo in Cina è quasi raddoppiata, offrendo alle autorità un margine esiguo per l'utilizzo della crescita del credito quale strumento di stimolo.
A rendere il compito più arduo è la riluttanza dei responsabili politici a consentire un sostanziale deprezzamento della valuta cinese, ha commentato Brender, prevendo un rallentamento dell'economia cinese al di sotto dell'obiettivo del 6,5% nel prossimo futuro.
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