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06/01/2016

economia

La propensione per i titoli high yield e' destinata a restare sostenuta per cinque anni

Dowling (NN Inv.): da una nostra indagine il 43% degli intervistati si aspetta che gli investitori istituzionali aumentino la ponderazione del debito HY europeo, il doppio rispetto al 21% che si aspetta invece una riduzione

Gli investitori istituzionali si aspettano che nei prossimi cinque anni la propensione per i titoli high yield globali resti sostenuta, poiché gli investitori continuano a beneficiare dei vantaggi derivanti dalla diversificazione delle asset class, dal calo dei tassi di default e dai fondamentali del credito.
Dall'indagine condotta da NN Investiment Partners su un panel di 103 investitori istituzionali internazionali1 emerge che il 43% degli intervistati si aspetta che nei prossimi cinque anni gli investitori istituzionali aumentino la ponderazione del debito high yield europeo, rispetto al 21% che si aspetta invece una riduzione.
Secondo il 64% degli intervistati, il tratto più interessante del debito high yield sta nella diversificazione, il 37% ha indicato invece il calo dei tassi di default nel settore, e il 36% ha menzionato i fondamentali positivi del credito.
Oltre un terzo (35%) ha dichiarato che attualmente le valutazioni giustificano il rischio aggiuntivo insito nel settore high yield. Soltanto il 10% ha affermato che al momento il settore high yield non sia interessante.


In base all'indagine, l'Eurozona presenta valutazioni migliori per le obbligazioni high yield rispetto a qualsiasi altra area geografica al mondo: il 27% degli intervistati ha valutato le quotazioni dell'Eurozona come solide o molto solide, mentre il 22% ha indicato quelle degli Stati Uniti, il 18% quelle del Regno Unito e del Giappone rispettivamente, e il 16% quelle dell'Asia ex-Japan. Le valutazioni sono state considerate come il tratto più interessante delle obbligazioni high yield europee nel loro complesso, con quasi due investitori istituzionali su cinque (38%) che hanno dichiarato che queste ultime le rendono molto interessanti rispetto a qualsiasi altro titolo obbligazionario, giustificando il rischio maggiore. Un ulteriore 26% degli investitori ha affermato che il calo dei tassi di default in Europa ha sostenuto l'asset class.
Secondo Tim Dowling, Responsabile degli Investimenti Obbligazionari e Gestore del comparto NN (L) Global High Yield, presso NN Investment Partners, "negli ultimi anni, gli investitori sono stati attratti dalle obbligazioni high yield, non solo per la protezione offerta contro il calo dei tassi di interesse, ma anche per i vantaggi della diversificazione tra aree geografiche e settori industriali.

I miglioramenti dell'economia globale sono stati di ulteriore supporto, in quanto hanno ridotto i rischi di default, e più in generale hanno favorito il miglioramento dei fondamentali. La politica monetaria della BCE sosterrà le obbligazioni dell'Eurozona, ma la forte eterogeneità del settore high yield si traduce in opportunità di investimento in tutto il mondo. Si tratta tuttavia di un settore ancora difficile, che continuerà a restare tale: dalla nostra indagine(1) è emerso che il 52% degli investitori istituzionali ritiene che solo alcuni gestori di fondi high yield saranno in grado si operare in un contesto di aumento dei tassi di interesse mentre altri avranno difficoltà, soltanto il 2% degli intervistati ha dichiarato di avere piena fiducia nella loro competenza. È necessario quindi che gli investitori instaurino una partnership con i gestori di grande esperienza, in possesso delle tecniche necessarie per analizzare i mercati globali e individuare opportunità e rischi".
Sebbene la ricerca di rendimento rappresenti una sfida, NN Investment Partners ritiene che le gestioni obbligazionarie offrano ancora opportunità che non implicano un aumento dell'esposizione al rischio.


Gli investitori istituzionali trarranno il massimo vantaggio da partnership con gestori fixed income di grande esperienza, con lunghi track record e in grado di identificare le opportunità per trasformarle in rendimento anche nelle fasi più difficili del mercato.


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