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18/11/2015

economia

A ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5% su anno)

Capecchi (CRIF): per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda in virtù di un clima di fiducia ai massimi, che infonde una rinnovata voglia di acquisto dell’'abitazione, e degli appetibili prezzi degli immobili

Il mese di ottobre ha fatto nuovamente registrare una crescita sostenuta della domanda di credito da parte delle famiglie italiane agli istituti di credito (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) con un +42,5% fatto segnare dai mutui ipotecari, un incremento pari al +17,8% per i prestiti finalizzati e, in controtendenza, una contrazione del -7,2% per i prestiti personali.
L'andamento di mutui e prestiti finalizzati, in particolare, risulta oltremodo significativo alla luce del confronto con il mese di ottobre 2014, che a sua volta si era caratterizzato per una performance decisamente positiva.
Secondo l'ultimo aggiornamento del Barometro CRIF, prendendo in considerazione l'aggregato dei primi 10 mesi dell'anno in corso, la domanda di mutui ha fatto segnare un +56,7% rispetto allo stesso periodo 2014, mentre i prestiti finalizzati hanno fatto registrare una crescita del +13,9%. Per quanto riguarda i prestiti personali, la rilevazione del mese di ottobre porta il dato aggregato dei primi 10 mesi del 2015 a segnare un debole incremento del +0,3%.



L'andamento della domanda dei mutui

Ottobre ha fatto segnare una crescita della domanda di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane pari al +42,5% rispetto allo stesso mese del 2014. Si conferma pertanto il trend positivo in corso da oltre 24 mesi.
In termini aggregati, nei primi 10 mesi dell'anno in corso il numero di richieste di mutui ha segnato una crescita del +56,7% rispetto al pari periodo del 2014. Tuttavia, allargando il confronto rispetto al triennio 2009-2011, il divario appare ancora netto.
L'ultimo aggiornamento del Barometro CRIF riporta anche il dato relativo all'importo medio dei mutui richiesti che, nei primi 10 mesi dell'anno, è stato pari a 122.293 Euro, in calo del -1,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno (quando l'importo medio era pari a 124.169 Euro) e del -11,7% rispetto al 2008, quando la crisi economica non si era ancora manifestata.
La dinamica in contrazione dell'importo medio dei mutui richiesti è riconducibile a diversi fattori ormai consolidati quali la modifica dei comportamenti di investimento delle famiglie, sempre più orientate a richiedere il finanziamento minimo indispensabile per rendere il peso delle rate il meno possibile gravoso, e la progressiva riduzione del prezzo degli immobili oggetto di compravendita.


In termini di distribuzione in funzione dell'importo richiesto, nulla di nuovo rispetto ai mesi precedenti: la classe prevalente nei primi 10 mesi dell'anno in corso si conferma essere quella tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota del 30,3% sul totale (in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2014), seguita da quella al di sotto dei 75.000 euro, con il 26,6%.
Parallelamente si consolida il trend relativo alla durata dei mutui richiesti, con la classe compresa tra i 15 e i 20 anni che risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 24,2% del totale, seguita da quella compresa tra i 25 e i 30 anni con una quota pari al 21,3%.
"Per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda di mutui in virtù di un clima di fiducia ai massimi, che infonde una rinnovata voglia di acquisto dell'abitazione, e degli appetibili prezzi degli immobili", ha commentato Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF. "In questo favorevole scenario gli istituti di credito si trovano a dover comporre l'offerta giusta per cogliere l'opportunità del mercato e valorizzare la relazione con il cliente, sfruttando al meglio la disponibilità di informazioni esaustive nonché l'evoluzione dei canali digitali.


Senza dimenticare, però, di mettere in campo adeguate strategie di gestione del rischio e di ulteriore miglioramento dell'efficienza operativa".


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