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21/10/2015

economia

Il modo di risparmiare degli italiani prima e dopo la recessione

Taddei (Online SIM): in crescita la percezione dell'’importanza del risparmio. Vediamo in costante aumento degli investimenti su Piani di accumulo su fondi

Gli italiani hanno sempre dato un ruolo primario al risparmio, un mondo fatto di sacrifici e di speranze per il futuro. Negli anni sono cambiati gli obiettivi per cui una famiglia decide di accantonare una parte dello stipendio mensile. A partire dal 2007 è iniziata una crisi economica mondiale, che ha generato delle conseguenze alquanto gravi: il potere d'acquisto è calato, la serenità dei cittadini verso il futuro è diminuita visibilmente con un forte sconforto collettivo ampiamente documentato dall'ISTAT. In uno scenario del genere, con pochi spiragli per interpretazioni positive dei dati raccolti, l'Indagine sul Risparmio mostra invece degli elementi in controtendenza rispetto ai partner europei. Una ricerca che racconta le scelte finanziarie degli italiani nel 2015, mostra come ci siano dei segnali finalmente positivi: aumenta la fiducia e cambia il modo in cui si decide di utilizzare i propri risparmi.
È emerso, infatti, che oltre a togliersi degli sfizi ci si dedica anche all'investimento online per avere importanti ritorni remunerativi nel lungo periodo.


La percezione dei miglioramento tutt'ora in corso deve però ancora raggiungere le famiglie, che hanno un atteggiamento prudente riguardo alle decisioni di spesa.

Com'è cambiato il risparmio degli italiani prima e dopo la recessione?

Prima della crisi dei Subprime, prima che le Borse di tutto il mondo perdessero 31mila miliardi nel giro di qualche mese e prima che il governo americano decidesse di non salvare la banca d'affari Lehman Brothers, gli italiani risparmiavano per togliersi dei grandi sfizi: cambiare macchina, comprarsi una nuova abitazione, ristrutturare casa. Con l'arrivo della crisi questi bisogni "secondari" sono stati messi da parte.
"Dal nostro punto di vista privilegiato vediamo in costante aumento degli investimenti su Piani di accumulo su fondi. Sono strumenti che permettono di costruirsi un patrimonio un poco alla volta senza preoccuparsi dell'andamento dei mercati nel breve periodo, in sintesi un investimento "a rate". Ci crediamo molto e la nostra clientela sta rispondendo molto positivamente: negli ultimi anni è quasi raddoppiato il numero di conti con Piani di accumulo attivi", ha commentato Federico Taddei Amministratore Delegato di Online Sim.


Dal 2007 ad oggi, invece, l'attenzione nei confronti di come si spende la propria liquidità è sensibilmente aumentata. Non si arresta la riduzione delle uscite legate ai consumi giornalieri, al tempo libero, agli aiuti domestici, all'acquisto della casa e della macchina, ma soprattutto si risparmia sui generi alimentari. La crisi, però, non ha solo cambiato le materie prime utilizzate dagli italiani in cucina, ma anche le abitudini.
Una recente ricerca Nielsen ha sottolineato che si fa molta più attenzione allo spreco: porzioni giuste, preparazioni più facili così da utilizzare pochi ingredienti e ricette fatte con gli avanzi. Anche la qualità è un aspetto importante, soprattutto legato a prodotti tipici della propria regione e di prima scelta.
Anche nella "percezione dell'utilità del risparmio" ci sono stati dei cambiamenti: il 3% in più degli italiani lo considera indispensabile, mentre è scesa la percentuale di chi lo giudica poco utile. Le percentuali legate al motivo per cui si risparmia, anch'esse, sono cambiate: da una ricerca è infatti emerso che il 9% degli italiani fa sacrifici per riuscire ad acquistare la prima casa, mentre il 23% per far studiare i propri figli.


Questa scelta è stata sicuramente influenzata dalla crisi, dato che i giovani sono stati i più penalizzati e il tasso di disoccupazione italiano ha toccato il triste record del 46%, nel Giugno 2014. Si parla, comunque, di un lieve miglioramento, che dopo il periodo buio passato da quel vicino (ma intenso) 2007, non può che essere di ottimo auspicio.


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